REDAZIONE UMBRIA

Coronavirus, Terni: l'Ast chiede la cassa integrazione

L'azienda "si trova nella necessità inderogabile di dover sospendere e o ridurre le attività produttive"

L'Ast di Terni

Terni, 19 marzo 2020 - Acciai Speciali Terni «vista l'impossibilità di garantire la normale operatività delle proprie attività, si trova nella necessità inderogabile di dover sospendere e o ridurre le attività produttive»: a scriverlo è la stessa azienda, annunciando oggi a rsu e segreterie territoriali dei metalmeccanici la richiesta di cassa integrazione ordinaria per covid-19, ai sensi del decreto Cura Italia.

L'azienda - nella comunicazione ai sindacati - sottolinea che «il generalizzato blocco della maggior parte delle attività produttive, manifatturiere, distributive e commerciali che hanno reso difficilissimo, per altro, anche il reperimento delle materie prime e dei semilavorati». La procedura varrà a decorrere da sabato scorso, per un massimo di due settimane, e potrà interessare fino a 2.305 dipendenti - di cui 1.683 operai, 497 impiegati e 125 quadri -, su un totale di 2.335. Le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb hanno chiesto l'esame congiunto della stessa procedura. Stamani le rsu, in una nota, avevano sollecitato l'attivazione della «cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori» oltre che invitato l'azienda a «devolvere l'equivalente delle 48 ore di sciopero sostenute dai lavoratori» la scorsa settimana all'Azienda ospedaliera di Terni.