Umbria, "spedizione punitiva" alla sagra: sequestrati 12 coltelli

Scattano le perquisizioni ai danni dei nove giovanissimi ritenuti coinvolti nell’aggressione a un ventenne alla Festa di Promano

I coltelli sequestrati dalla polizia nel corso delle nove perquisizioni

I coltelli sequestrati dalla polizia nel corso delle nove perquisizioni

Città di Castelllo (Perugia), 28 luglio 2022 - Non un litigio scoppiato per caso, ma una spedizione punitiva quella accaduta il 9 luglio scorso alla Festa di Promano che mandò in ospedale un ragazzo di 20 anni con gravi traumi facciali (35 giorni di prognosi). Alla banda che pestò il ventenne sono stati sequestrati dodici coltelli nel corso di nove perquisizioni domiciliari eseguite su disposizione della Procura di Perugia in Altotevere, a casa dei ragazzi coinvolti. Tra i coltelli anche un grosso pugnale e un tirapugni in metallo.

Sono stati gli agenti del commissariato di Città di Castello ad eseguire martedì scorso nove perquisizioni a carico di altrettanti giovanissimi, (tre sono diciottenni, uno di 21 anni e cinque di 19 anni) che nel corso della sagra di Promano avevano picchiato tre coetanei, mandandone uno in ospedale con gravi traumi facciali. Una notte segnata dalla violenza iniziata negli spazi della sagra e conclusa fuori nel parcheggio poco distante. Tutto era iniziato sulla pista da ballo in mezzo alla gente quando il diciottenne, senza apparente motivo, aveva colpito con una testata un ragazzo di 20 anni. Dopo il primo scontro la vittima era stata accompagnata da un conoscente nell’area del parcheggio dove poi si era consumata un’altra grave aggressione. Il ventenne infatti- dopo essere stato accerchiato da un gruppo di circa 30 ragazzi- era stato violentemente picchiato dagli indagati con pugni e calci al volto e in altre parti del corpo che gli avevano provocato gravi lesioni. Fu costretto ad andare in ospedale dove venne emessa una prognosi di 35 giorni (frattura mandibola e setto nasale). Gli amici del ventenne lo avevano soccorso riuscendo-non senza difficoltà-a sottrarlo alla violenza del gruppo e a portarlo via.

Gli agenti di polizia hanno iniziato le indagini anche a seguito della denuncia sporta dalla vittima (tutelata dall’avvocato Eugenio Zaganelli). I poliziotti hanno così sentito le parti apprendendo, da una delle vittime, che nel tentativo di aiutare l’amico era stato minacciato a sua volta col coltello da uno degli indagati. Dagli accertamenti degli investigatori è emerso che si era trattato di una vera e propria spedizione punitiva: il diciottenne infatti dopo aver percosso la vittima sulla pista da ballo l’aveva chiamata nel parcheggio (con un invito via social) fingendo di volersi riappacificare. In realtà era un’imboscata.

La pericolosità dei nove ragazzi già noti alle forze dell’ordine, la gravità dei fatti e il sospetto che potessero nascondere all’interno delle abitazioni alcune armi, è stato il presupposto che ha indotto la Procura ad emettere i decreti di perquisizione avvenuti anche con il supporto delle unità cinofile. Nell’abitazione del 18enne, già indagato per aver dato inizio all’aggressione, è stato ritrovato anche un involucro di hashish, due trita erbe e un bilancino di precisione. Sono in corso indagini per risalire al motivo dell’aggressione.