ANNALISA ANGELICI
Cronaca

Amanda Knox in Umbria con la famiglia. Il caffè con l’avvocato: “È provata dalla condanna”

L’avvocato Luciano Ghirga ha sempre mantenuto il rapporto d’amicizia con Knox. L’americana ha rilasciato un’intervista in tv: "Verdetto ingiusto. Aspetto le motivazioni ma faremo ricorso in Cassazione"

Perugia, 7 giugno 2024 – ”Ci è rimasta male, molto. Ha pianto tanto, si aspettava di mettere la parola fine a questa storia e non è stato così. Domani mattina (oggi, ndr) ci vedremo per un caffè". L’avvocato Luciano Ghirga e Amanda Knox si tengono ancora in contatto. L’amicizia nata tra il carcere e il tribunale, quando lui era il suo avvocato e con Carlo Della Vedova l’ha fatta assolvere definitivamente dall’accusa di aver partecipato all’omicidio di Meredith Kercher, ha tenuto al tempo e alla distanza. E oggi Amanda e l’avvocato si incontreranno. Lei, dopo la sentenza di condanna per aver calunniato Patrick Lumumba, accusandolo dell’omicidio della studentessa inglese, da Firenze è venuta in Umbria. Non è a Perugia, ma poco lontano. E ci resterà ancora qualche giorno, con il marito Christopher Robinson, la mamma e i due figlioletti. "Abbiamo un bel rapporto e mi dispiace sia crollata dopo la sentenza. È molto dispiaciuta perché tutti di nuovo parlano di lei per la condanna. Non se lo aspettava, credeva molto nell’assoluzione", sottolinea l’avvocato Ghirga.

Nel pomeriggio di ieri Amanda Knox è tornata sui social. Su Instagram ha pubblicato uno stralcio della dichiarazione rilasciata davanti ai giudici della Corte d’Assise d’appello di Firenze, rimandando al sito che ha in comune con il marito per il testo completo. Non solo: ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sky Tg24 che è andata in onda ieri sera, nelle edizioni delle 21.30 e delle 22.30 del telegiornale. "Amo questo Paese e spero che un giorno potremo veramente capirci. Ci sto provando", e ancora "non sono Foxy Noxy, sono Amanda Knox": ha detto Knox in tv. "Questo verdetto non è giusto e non è corretto" ha detto riferendosi alla sentenza di Firenze. "Aspetto le motivazioni, ma certamente faremo ricorso alla Cassazione", ha affermato ancora. "Non ho dormito, sono davvero delusa – ha proseguito –, mi sento triste ma sono determinata. Non ho niente da nascondere e non smetterò mai di dire la verità. Non ho calunniato Patrick, non ho ucciso la mia amica (Meredith, ndr). Tornerò qui tutte le volte che devo per lottare contro questa ingiustizia". Ricordando poi l’interrogatorio per cui l’Italia è stata condannata dalla Cedu per violazione dei suoi diritti di difesa (sentenza che ha reso possibile l’ultimo processo), Amanda Knox ha detto che è stata ’la più brutta esperienza’ della sua vita". "Mi hanno fatto credere che fossi pazza" ha aggiunto. Ripercorrendo il suo travagliato percorso giudiziario, Amanda Knox ha spiegato di essere "ingiustamente accusata da 17 anni".

“Cioè – ha proseguito – tutta la mia vita da adulta. Ho passato quattro anni in carcere da innocente. Dall’inizio volevo solo fare la cosa giusta e dire la verità. A volte penso che non ci sia nulla da fare ma ci proverò per sempre". A chi non crede alla sua innocenza ha detto: "Se le persone prendessero davvero del tempo per vedere gli atti, allora crederanno alla mia innocenza e non a una fantasia che non esiste". "Ero una ragazza di 20 anni – ha detto ancora – e sono diventata la ragazza accusata di omicidio più odiata in tutto il mondo e ho dovuto passare tutta la mia vita a lottare e difendermi. Volevo solo la mia vita. Sono sopravvissuta".