Alluvione, la frazione è stata dimenticata

I residenti di San Bartolomeo chiedono il riconoscimento dello stato di calamità: "Qui è stato un disastro, danni incalcolabili"

"Ci troviamo a dover spiegare ai nostri politici che l’acqua non conosce geografia e che noi, appena al di qua del confine con le Marche, siamo stati danneggiati tanto quanto i cittadini che vivono a poche centinaia di metri, ma in un’altra regione". E’ Claudia Gonzalez Madrid, come portavoce dei residenti della frazione di San Bartolomeo di Gubbio, a raccontare la situazione che vivono dopo il disastro causato dall’alluvione dello scorso 15 settembre. È il fiume Burano a essere esondato, quello che ha causato morte e distruzione anche a Cantiano. E, a distanza di oltre dieci giorni, dello stato di calamità non hanno avuto notizie. "Sappiamo che il Comune e la Regione si stanno interessando – sottolinea Gonzalez Madrid –, ma è indispensabile stringere i tempi. Ci sono un bed and breakfast e un ristorante che non possono riaprire, ci sono strade e abitazioni ancora alle prese con il fango". Sì, perché l’esondazone del fiume Burano è stata violenta e ha causato danni molto molto rilevanti. "Un’immagine che ho visto con i miei occhi rende bene l’idea di quanto è accaduto qui – racconta ancora la portavoce dei residenti di San Bartolomeo –. L’acqua ha portato via il fienile che ho di fronte casa: si muoveva in balìa della corrente, come fosse un rametto secco. Era un mare d’acqua, non era più un fiume. Noi abbiamo un ristorante di famiglia: sotto, nei magazzini, c’è stato il disastro. Stanze piene di fango, fino al soffitto. Tutto da buttare: due frigoriferi, la merce, il generatore di corrente, l’impianto di riscaldamento da rifare. C’erano anche due macchine: una è da buttare, l’altra l’abbiamo trovata a chilometri di distanza, una settimana dopo. Per non parlare dei ricordi che sono andati distrutti. E c’è una famiglia che è isolata: per arrivare a Gubbio deve fare 50 chilometri, invece di un paio". Ma gli abitanti di San Bartolomeo non si dono dati per vinti: "Siamo una frazione dignitosa, abbiamo fatto da soli: abbiamo ripulito quanto potevamo, ma le attività sono ancora chiuse. Lo stato di calamità ci spetta di diritto – conclude Claudia Gonzalez Madrid –, le istituzioni devono intervenire al più presto".

AnnA