Paolo Ippoliti
Cronaca

"Aiutiamo i bambini a nascere. Con l’hi-tech"

Viaggio nella “fabbrica della speranza“ per chi vuole un figlio: lo staff di Genera non si è mai fermato, neanche durante la pandemia

Un delicato color rosa alle pareti la dice lunga sulla utenza a cui “Genera” si rivolge: donne con il cuore pieno della speranza di diventare madri. Il centro umbertidese fondato da Emanuela Migliorati, Antonio Angelini e Fabrizio Fiorini, uno quattro centri di eccellenza italiani Genera (acronimo di Ginecologia, Endocrinologia, Embriologia e Riproduzione assistita), è la risposta a quella speranza, specialmente quando il bebè tanto sognato da una coppia tarda ad arrivare. Anche in questi giorni di pandemia. Tutto nasce nel 1994, quando i tre, ginecologi, aprono uno studio associato di ostetricia e ginecologia (specializzato nell’infertilità di coppia); nel 2015 l’ingresso nell’orbita dei centri ad altissima specializzazione “Genera” (presenti a Marostica, Roma, Napoli e quindi Umbertide), in società con Filippo Ubaldi e Laura Rienzi, medici che ampliano lo staff.

Il 18 gennaio scorso l’inaugurazione della nuova clinica: 400 metri quadrati tra camere di degenza, studi medici, sala operatoria e perfino un bunker – un piccolo Fort Knox della vita – per la conservazione di ovuli e spermatozoi. Un gioiello di tecnologia, funzionalità e raffinatezza che “cura” con le sue tecniche d’avanguardia circa 150 coppie l’anno, dà lavoro a 12 persone tra medici, paramedici e impiegati ed offre un altissimo valore aggiunto di umanità, quella che traspare dalle parole e dai modi della dottoressa Migliorati, direttrice sanitaria e del dottor Angelini.

Due figli, già grandi, lei, due figli e ben nove volte nonno lui, si può dire proprio che abbiano le mani in pasta. "Vengono coppie umbre, toscane e marchigiane. La nostra – spiegano – è una attività di ginecologia, ostetricia e biologia di primo e secondo livello. Tra queste ricordiamo l’inseminazione intrauterina (Ivi), la fecondazione in vitro (Icsi), la Tese (prelievo dello sperma dal testicolo) e la conservazione ovocitaria dei gameti, fondamentale per chi, ad esempio, deve affrontare malattie e relative cure oncologiche che possono annullare la capacità riproduttiva".

Entrambi credenti, il dottor Angelini e la dottoressa Migliorati non si sostituiscono al Creatore: "Noi non creiamo la vita, che è dono di Dio. Semplicemente siamo coloro che fisicamente ’avvicinano’ il più possibile i gameti perché essa scocchi come una scintilla". In quel deserto di culle che l’Italia è diventata, Genera è un’oasi della vita: "Tanti bambini della città sono nati grazie a noi – sottolinea Migliorati - ed un po’ come se fossero figli nostri". Figli bramati, avuti a 47 o anche 48 anni da coppie che avevano ormai perso la speranza, perché avere un bambino dopo i 35 anni non è facile a causa del decadimento biologico della capacità procreativa. In proposito è interessantissimo un dato che Migliorati ed Angelini confermano analisi alla mano: l’uomo è passato da 60 milioni di spermatozoi posseduti nel dopo guerra ai 20 milioni di oggi. Ed anche la donna non sta tanto meglio. La colpa? Lo stile di vita, l’inquinamento, l’alcool, il fumo, l’uso di droghe. Anche per questo c’è bisogno di presìdi come Genera. Peccato che la clinica da tre anni, attenda inutilmente il convenzionamento con la Regione. "Il 50% delle coppie sterili umbre – dice con rammarico il dottor Angelini – è sottoassistita, costretta a recarsi in altre città con costi economici e logistici altissimi. Da qui un appello alla Regione, a cui ricordiamo anche il nostro ruolo nel campo della formazione, sia nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro che della formazione universitaria".