Nel 2023 sono stati effettuati circa 180 interventi nel centro nazionale di Umbertide, specializzato per le alterazioni del volto provocate dalle cure farmacologiche cui si devono sottoporre i sieropositivi conclamati. La lotta contro l’Aids non riguarda solamente la riduzione della mortalità associata all’infezione dal virus Hiv, "ma passa anche per la non discriminazione delle persone colpite dalla malattia e per il supporto che la scienza può offrire per uno stile di vita il più normale possibile".
Su questo versante, in occasione della Giornata mondiale dell’Aids (che si celebrava ieri), il direttore della struttura di chirurgia plastica e ricostruttiva della Usl Umbria 1, Marino Cordellini, ricorda che all’ospedale di Umbertide è presente il Centro nazionale per gli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva, per il trattamento degli effetti collaterali dei farmaci antiretrovirali ai quali si devono sottoporre i malati affetti da Hiv.
Si tratta di terapie farmacologiche che provocano alterazioni deformanti del viso e di tutto il corpo e che comportano gravi conseguenze anche dal punto di vista psicologico e sociale. Nel reparto di Umbertide si trattano chirurgicamente i casi di lipodistrofia con metodiche all’avanguardia. Nel 2022 sono stati sottoposti a cura circa 160 casi mentre nel 2023 i pazienti che hanno avuto accesso alla struttura- di cui il 98 per cento proveniente da fuori regione (grazie alla rete costruita con tutti i centri italiani di malattie infettive)- sono già stati circa 180 e i numeri sono in continuo aumento.
Nelle strutture ospedaliere aziendali "questi pazienti oltre che essere sottoposti - spesso con tecnologie ultrasoniche - ad asportazione delle zone di accumulo, nei casi di atrofie, vanno incontro a complessi interventi di trasferimento di tessuti da una zona e l’altra del loro corpo, per ripristinare la loro normale morfologia, non certo a scopo estetico, ma con l’unico fine di non essere discriminati come affetti da Aids e di avere un generale profondo miglioramento della loro qualità di vita". Infine un grande ringraziamento viene rivolto a tutto il personale, medico e non solo, che, con grande dedizione, si occupa ogni giorno di questi pazienti, "in un contesto sanitario e assistenziale delicato".