
Dolore e sconcerto in tutta la città per l’improvvisa e prematura scomparsa, avvenuta giovedì, di Paola Passalacqua (nella foto) , restauratrice funzionaria della Soprintendenza. Era nata nel 1953 e ha dedicato tutta la vita alla bellezza, al recupero e alla rinascita del patrimonio artistico e culturale. Tanti sono i grandi restauri che si devono alla sua appassionata competenza ma su tutti spicca il “Cantiere dell’Utopia“ che le regalò fama e prestigio nazionale: fu lei infatti a coordinare con Giuseppe Basile il cantiere di recupero, ricomposizione, catalogazione e riassemblaggio dei frammenti dei dipinti crollati dalla volta della Basilica Superiore di San Francesco di Assisi dopo il terremoto del 26 settembre 1997. Per due anni, dal 1981, aveva lavorato con la cooperativa Cbc - Conservazione Beni Culturali, dall’83 era entrata nella Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria dove ha ricoperto incarichi di prestigio sempre maggiore: aveva raccolto l’eredità di Piero Nottiani ed è stata riferimento per generazioni di restauratori. La sua “firma“ resta nel recupero di tanti tesori del patrimonio di tutta l’Umbria. Aveva curato mostre, pubblicazioni e convegni. Un anno fa era andata in pensione. I funerali oggi a Spello.