A Torgiano Il Museo del Vino compie 50 anni

Una mostra fotografica apre i festeggiamenti per la prestigiosa struttura creata da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti

A Torgiano Il Museo del Vino compie 50 anni

A Torgiano Il Museo del Vino compie 50 anni

Compie cinquant’anni il Muvit, il Museo del Vino di Torgiano (foto sotto), definito dal New York Times "il migliore museo del vino in Italia" per la qualità, la ricchezza e la bellezza delle sue collezioni con oltre 3mila manufatti tra reperti archeologici, contenitori vinari in ceramica d’età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo e altre testimonianze che documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo. Era il 23 aprile del 1974 quando Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, lui fondatore dell’omonima azienda vitivinicola, lei storica dell’arte e archivista, avviarono quella meravigliosa avventura che taglia adesso il taglio del mezzo secolo e lo festeggia con un anno intero di iniziative ed eventi speciali.

Ieri l’avvio delle celebrazioni (foto sopra) con l’inaugurazione della mostra fotografica “Cinquanta anni del Museo del Vino a Torgiano Muvit“. Ed è la stessa fondatrice a raccontare questa appassionante storia di famiglia e di amore per il vino che continua tramite le figlie Teresa Severini e Chiara Lungarotti e i suoi nipoti. "Avevamo scelto il 23 aprile, giorno di San Giorgio – ricorda Maria Grazia Marchetti Lungarotti, direttrice della Fondazione Lungarotti – come data significativa per un ulteriore legame con il territorio, tra comunità e viticoltura, sacro e profano". Aggiunge Teresa Severini, che affianca la madre nella direzione: "Un anniversario significativo, mezzo secolo di storia che però non è un traguardo ma una tappa: un museo che attesta un così profondo legame tra vino, storia, arte, mito e leggenda non può arrestarsi".

La mostra fotografica, aperta fino al 31 ottobre, ripercorre i momenti più significativi di questo mezzo secolo di storia attraverso scatti dislocati nelle sale, che testimoniano il processo di costante evoluzione del Museo. E tante sono le iniziative che si svolgeranno durante tutto il 2024 per celebrare l’arte, la cultura del vino e del buon bere. Fino al 28 aprile il Museo ospiterà così la mostra “Convivial vessels“ attualmente in corso, che propone le opere in ceramica, ispirate al convivio, realizzate degli studenti della Franklin University Switzerland durante la settimana di simposio in residenza in Umbria. A maggio, alla vigilia di Cantine Aperte e fino al 7 luglio, il museo accoglierà un’insolita mostra grafica dedicata all’artista polacco Andrzej Kot (Lublino 1946-2015), presente con suoi ex libris nella raccolta del Muvit e famoso in patria per i suoi gatti raffugurati con fantasiosa ironia.

E ancora, dall’11 luglio al primo settembre i grandi acquerelli dell’artista inglese Richard di San Marzano faranno eco alle colorate ceramiche da vino dal XIII al XIX secolo mentre a ottobre, si svolgerà a Le Tre Vaselle un convegno di studi sul ruolo del Muvit e sull’importanza strategica del turismo museale nella promozione di un territorio, e nella tutela e difesa dell’ambiente con relatori di fama internazionale. Il calendario delle attività proseguirà con l’ampliamento della sezione dedicata agli Etruschi grazie a prestiti e depositi realizzati nell’ambito del progetto “TraMusei’ per chiudere l’anno con la mostra di pittura contemporanea dell’artista irlandese Anne Donnelly, a novembre. Non mancheranno le abituali iniziative per i più piccoli, tra cui un percorso sul mito di Dioniso.

A suggello dei cinquanta anni di impegno nel promuovere la cultura del vino attraverso l’arte sarà la pubblicazione, entro l’anno, di un volume sulla storia del museo. Curato da Maria Grazia Marchetti Lungarotti, con autorevoli contributi, andrà ad arricchire l’attività editoriale della Fondazione Lungarotti. All’inaugurazione della mostra è seguito un brindisi con l’edizione limitata del Brut Millesimato di Lungarotti che celebra i 50 anni, impreziosita da un’etichetta ispirata all’Infantia de Bacho di Mastro Giorgio Andreoli.