
La scuola durante la pandemia? E’ un banco tra gli ulivi con una lavagna di ardesia. C’è un bel sole e il cielo è terso a Chiugiana di Corciano, l’aria è frizzante per una mattina di metà autunno e i bambini, infagottati nei loro piumini, si sentono ridere anche da sotto le mascherine. Per loro è un giorno di didattica come tanti, passeranno all’aperto parte delle ore di lezione e apprenderanno pur non stando in aula. Quando i confini fisici delle mura della scuola sono diventati un limite, legato al rischio di contagio, in questa scuola hanno pensato di abbatterli o almeno di guardarsi intorno e trovare alternative.
Per farlo sono state utili mentalità aperte (di chi insegna ma soprattutto di famiglie e dirigenza scolastica) e un’amministrazione comunale pronta a mettersi a disposizione per realizzare quel che occorreva. Il Comune ha dotato il parco della scuola di panchine e lavagne sotto coperture apposite che sono andate a creare due spaziose aule tra gli alberi, a poca distanza dall’edificio scolastico. Questi utili ambienti senza mura, che docenti e bambini utilizzano quotidianamente, in piena sicurezza, servono non solo a prendersi una pausa dalle lezioni al chiuso ma anche come luogo di svolgimento delle lezioni stesse.
"Alla fine dello scorso anno la direzione didattica, in vista di un ulteriore anno scolastico che poteva profilarsi complesso, ha ricercato soluzioni per progettare un rientro che fosse più possibile consono alle esigenze dei bambini, pensando ai loro bisogni emotivi e relazionali – spiega il dirigente scolastico Pierpaolo Pellegrino -, ci siamo mossi per tempo per trovare soluzioni che fossero vicine ad un tipo di lavoro che svolgiamo qui e che è entusiasmante ma richiede delle disponibilità didattiche che ora causa pandemia non ci sono. Da una parte c’era l’aspetto di lavoro pedagogico dall’altro il fatto che otto ore di scuola al chiuso si sarebbero poi rivelate improcedibili". La primaria Bruno Ciari di Chiugiana (intitolata al maestro elementare noto per le sue idee innovative) è una scuola molto particolare e unica nel suo genere, sarà per questo che ha trovato una via di adattamento, "il freddo di questi giorni non ha fermato i bambini e i genitori sono entusiasti, un bel piumino e un berretto e anche se le temperature sono scese repentinamente qualche ora al giorno i bambini la trascorrono fuori". "Mi sembra una gran bella cosa – commenta un rappresentante dei genitori - vedo un positivo effetto di ritorno non previsto dal Covid. Quanto realizzato, infatti non finisce con l’emergenza sanitaria, ma continuerà. Come genitore son molto soddisfatto". Da parte dell’amministrazione, l’assessora alla scuola Sara Motti ribadisce la bontà del percorso compiuto "abbiamo sfruttato l’estate per lavorare sulle scuole". Nulla di scontato.
Sara Minciaroni