
Il campione di longboard Federico Nesti (foto Francesco Ferretti)
Pisa, 16 maggio 2019 - Destinazione Taiwan a bordo della sua tavola da surf. Il campione di longboard Federico Nesti è tra gli atleti che si contenderanno il titolo mondiale cavalcando le onde nelle acque internazionali. Il ventitreenne pisano ha già conquistato due titoli italiani nel longboard e uno, ad appena 16 anni, nello shortboard nel campionato di settore under18. Adesso, dopo un europeo che lo ha visto emergere tra gli altri navigati surfisti e raggiungere il terzo gradino del podio, entra di diritto nella gara internazionale che a dicembre premierà il campione assoluto di longboard. Federico, questa per lei sarà un’estate particolarmente impegnata… “Beh, sono felice che lo sia. Anche se, comunque, ogni stagione per me rappresenta un impegno per continuare a crescere sulla mia tavola. Ho lavorato tanto per raggiungere la qualificazione al mondiale”. Prima la Galizia, poi New York e alla fine Taiwan. È lunga la corsa al titolo… “In realtà per raggiungere la finalissima di Taiwan bisogna entrare tra i primi trenta negli altri circuiti. Ho già disputato una tappa in Australia e non è andata come speravo, però sono capace di ribaltare la situazione. La Galizia mi aspetta ad agosto e New York a settembre, spero di raggiungere Taiwan a dicembre”. Sarà l’unico atleta tricolore in gara? “Sono il primo italiano a qualificarmi in un mondiale di longboard. Ho questo primato e non nascondo che la cosa mi rende molto orgoglioso”. Immagino non serva soltanto il fisico per essere un surfista di livello… “Ci vuole tanta forza di volontà, tanta stima e soprattutto amore per la natura. Stare tutti i giorni in acqua affatica, io ci ho passato praticamente 11 anni”. Diventare un surfista professionista era il suo sogno da bambino? “È la mia vita, da sempre sono in cerca di onde che mai nessuno ha surfato prima. Ho iniziato da piccolo, ma posso dire di essere nato in acqua. I miei genitori mi hanno sempre portato al mare d’estate, e a 5 anni mi hanno regalato una piccola tavola, poi a nove è arrivata una vera e propria tavola da surf e non ho più smesso”. E ora il suo sogno da adulto qual é? “Mi piacerebbe che per questo sport ci fosse una federazione a tutela degli atleti che lo praticano. Personalmente voglio raggiungere il titolo mondiale, magari ci riuscirò proprio a Taiwan”.