Una terra unica da raccontare ”Le specificità dei terroir ad Anteprima la fanno da padroni“

Alessandra Guidi, direttore della manifestazione e titolare di Event Service Tuscany racconta come sarà questa 23ª edizione e svela in che modo l’evento stia sposando la sostenibilità e l’inclusione.

Quali sono le caratteristiche che rendono unico Anteprima Vini, rispetto ad altri eventi del settore?

"Certamente la specificità dei terroir che da noi la fanno da padroni. Si tratta di un lembo di terra ben definito, dalle caratteristiche al tempo stesso uniche eppure estremamente diverse percorrendo la costa da nord a sud. Passiamo dalla sapidità dei Vermentini dei Colli di Luni, speziati e profumati di mare, alla viticoltura eroica dell’alta Garfagnana che recupera, valorizza e salva antichi vitigni. Arriviamo alle Colline Lucchesi e di Montecarlo, inconfondibili e cariche di storia per raggiungere la rotondità dei vini della provincia di Pisa e della terra degli Etruschi fino a giù, a Livorno, alla Maremma e all’Argentario, passando per le isole dell’arcipelago: un filo ideale di storie e saperi che trovano adeguato spazio solo nelle sale del Real Collegio".

Come si può conciliare un evento così partecipato con la sfida, inevitabile e quotidiana, della sostenibilità?

"Parlare di sostenibilità oggigiorno è essenziale nell’ambito degli eventi, attività per loro natura effimera e quindi con un importante impatto in termini principalmente di rifiuti. Quest’anno abbiamo iniziato un processo di controllo e tracciamento con il quale abbiamo conseguito l’attestato Ecoaction - Legambiente grazie al basso impatto ambientale riconosciuto all’evento. Abbiamo scelto una rigida raccolta differenziata e prediligendo l’utilizzo dei Qr code per cataloghi e comunicazioni, al posto di materiali stampati. Cartelli e indicazioni saranno realizzati con cartone e legno di recupero e alla plastica saranno preferiti altri materiali durante tutta la manifestazione. Infine, gli allestimenti e le attrezzature verranno noleggiate - quindi riutilizzabili - e fornite da aziende del territorio per ridurre al massimo i trasporti. Nelle nostre attività di allestimento cerchiamo di coinvolgere le cooperative sociali del territorio, Daccapo e Calafata, esempi di riuso solidale e inclusione lavorativa".

E di sostenibilità si parla anche nelle produzioni presenti al Real Collegio.

"Certo, come il progetto ConServe dell’agricola Calafata che riutilizza le eccedenze della produzione agricola della Piana di Lucca o prodotti che per difetti estetici non possono essere commercializzati freschi".

C’è un legame a doppio filo che unisce l’evento all’inclusione...

"Abbiamo scelto di valorizzazione anche i produttori che hanno deciso di puntare sull’agricoltura sociale. Come Simone Carrara e la sua azienda agricola Spinori, parte integrante del progetto InSuperAbili che ha permesso a circa 10 ragazzi down di vivere l’esperienza dell’attività agricola. Ma anche il progetto Scipione, guidato da Francesca Bogazzi all’interno della società agricola Villa Sardini: un laboratorio di inclusione, autismo e turismo etico".