Careggi, cattedra nella bufera. Il concorso annullato due volte. Lo rivince il professore indagato

Prima il Tar e ora il Consiglio di Stato bocciano la gara per associato di malattie odontostomatologiche. Nel frattempo l’Università ha indetto un nuovo bando, con lo stesso esito: nuovi ricorsi all’orizzonte.

Careggi, cattedra nella bufera. Il concorso annullato due volte. Lo rivince il professore indagato

Careggi, cattedra nella bufera. Il concorso annullato due volte. Lo rivince il professore indagato

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar che aveva annullato l’esito del concorso per la chiamata di un professore associato in malattie odontostomatologiche di Careggi.Ma oggi il concorso - che l’Università aveva nel frattempo cancellato dopo la prima pronuncia dei giudici amministrativi, “licenziando“ il vincitore - è stato bandito di nuovo. E a vincere, davanti a due pretendenti è stato un’altra volta Francesco Cairo. Proprio per il primo dei due concorsi, Cairo è uno dei 33 indagati del processo alla presunta “concorsopoli“ incardinato davanti al gup del tribunale di Firenze, Fabio Gugliotta.

E in questo procedimento, il prof dell’Università di Siena Piero Balleri, con l’avvocato Sabrina Bolognini, si è costituito parte civile. Alla prossima udienza, in programma a maggio (che potrebbe però slittare causa astensione degli avvocati), il fascicolo verrà integrato con questi ultimi atti: l’esito del nuovo concorso (che potrebbe essere nuovamente impugnato al Tar) e il verdetto sul precedente bando emesso dal Consiglio di Stato. Cairo, tra i motivi di reclamo dopo la sconfitta al Tar, presentati dal suo avvocato Domenico Iaria, aveva contestato l’utilizzo, nel procedimento ’amministrativo’, di atti provenienti dal filone penale. In particolare un’intercettazione del 15 giugno 2018 tra docenti del dipartimento a cui apparteneva il candidato (all’epoca ricercatore) in cui viene manifestata la volontà "di far progredire Cairo"; e il sequestro di un file nel computer del capo del dipartimento con "il profilo della procedura concorsuale e da inserire nel bando poi pubblicato": il sospetto dei pm Luca Tescaroli e Antonino Nastasi è che l’autore del profilo fosse lo stesso candidato".

Ma anche il Consiglio di Stato ha aderito all’impostazione del Tar e dei “resistenti“, il prof senese Balleri rappresentato dall’avvocato Roberto Righi.

Secondo i giudici della Sezione Settima "sulla base del livello probatorio valevole nel processo amministrativo - commenta l’avvocato Righi -, differente da quello penale nella misura in cui per quest’ultimo il ragionevole dubbio è causa di assoluzione, laddove nel primo va invece valutata la consistenza probabilistica di ipotesi ricostruttive alternative (il cosiddetto più probabile che non), può quindi essere confermata l’ipotesi della violazione della par condicio tra candidati su cui si fonda la statuizione di accoglimento del ricorso e dei motivi aggiunti del professor Balleri. L’appello non ha smentito la commistione di ruoli accertata in primo grado, atta ad inquinare l’azione dell’ateneo fiorentino finalizzata al reclutamento di personale docente, la quale - conclude Righi - avrebbe dovuto essere svolta sulla base dei principi di selezione imparziale e su basi di parità di trattamento che informano l’attività concorsuale della pubblica amministrazione".

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