Una stagione da salvare. Inizio choc, poi la risalita

Dopo l’amara retrocessione lo Spezia con Alvini ha iniziato molto male. Solo con l’avvento in panchina di D’Angelo la squadra ha cambiato passo.

Una stagione da salvare. Inizio choc, poi la risalita

Una stagione da salvare. Inizio choc, poi la risalita

Quale che sia l’esito della sfida di stasera, nulla cambia sul giudizio complessivo sulla stagione dello Spezia. Quando una dirigenza proclama che lotterà per la promozione e poi si ritrova all’ultima giornata tra una salvezza diretta e i playout, una stagione del genere non può che definirsi fallimentare, con l’unica variante dell’aggettivazione: normalmente in caso di salvezza diretta, gravemente in caso di salvezza ai playout, assolutamente catastrofica nel caso nessuna di queste si realizzi. Con un monte ingaggi ai vertici, pur limato in qualche misura a gennaio, un risultato sportivo così deprimente è un detonatore capace di far saltare il banco. Ricostruire sarà inevitabile a prescindere dalla categoria che sarà affrontata in autunno, tra obiettivi sportivi ed esigenze di bilancio. I fatti parlano: Macia ha assunto le redini all’inizio del 2023, con la squadra che, dopo la vittoria a Torino stava mettendo le basi per una tranquilla salvezza e una continuità importante, in quella che sarebbe stata la quarta stagione consecutiva in serie A. L’esonero di Gotti ha fatto da pendant a un mercato negativo, con spese folli per giocatori non all’altezza, come poi hanno dimostrato. La cessione di Kiwior è stata l’uovo oggi che ha compromesso la gallina di domani e il crollo è stato inevitabile, con un gruppo esploso anche perché la capacità tecnica era in molti casi inversamente proporzionale agli stipendi percepiti.

Fatto il primo scempio, il secondo è seguito a ruota: invece di resettare il più possibile dopo una retrocessione maturata allo spareggio, si è tenuto con lo spago un gruppo che non aveva più ragion d’essere, affidandolo per giunta ad un tecnico non adatto a una situazione del genere. L’infortunio di Wisniewski al primo giorno di ritiro andava subito rimediato con un giocatore equivalente del polacco o anche più forte, viste le ambizioni sbandierate. Dopo l’illusione del precampionato, a pochi giorni dal via è partito un dirompente rompete le righe, culminato con la resa senza condizioni di Catanzaro che ha portato al doloroso addio di Bastoni. Dopo una rapida discesa in fondo alla classifica, Macia ha aspettato troppo prima di cambiare nocchiero. Fortunatamente è intervenuto Gazzoli, che ha preso uno tra i migliori tecnici della categoria. D’Angelo (nella foto) ha ricostruito per ben due volte dalle macerie, la seconda dopo un altro rompete le righe avvenuto in corrispondenza del mercato invernale. Con molta fatica e un mercato che ha potuto far sentire la sua influenza solo da febbraio in avanti, a due giornate dalla fine, dopo aver battuto il Palermo, la barca sembrava finalmente in salvo. I problemi offensivi, figli di scelte scriteriate, obbligano invece la squadra a giocare stasera col cuore in gola e un orecchio agli altri campi.

Mirco Giorgi