Un tuffo nella tradizione. Il fascino della Natività tra le onde del mare. Una storia nata nel 1968

Il primo evento fu organizzato a Porto Venere da un gruppo di amici sub. A seguire presero vita le altre iniziative a Tellaro, San Terenzo e in città.

Un tuffo nella tradizione. Il fascino della Natività tra le onde del mare. Una storia nata nel 1968

Un tuffo nella tradizione. Il fascino della Natività tra le onde del mare. Una storia nata nel 1968

Nel lontano 24 dicembre del 1968, sei amici dello Spezia Sub si immersero nelle acque della Grotta Byron per una nuotata, con muta e bombole, davvero particolare. È il Natale Subacqueo più antico della nostra penisola, perché Gesù Bambino sì, può pure nascere dal mare. In primis a Porto Venere, dove tutto ha avuto inizio, prima di diffondersi in provincia e anche a livello nazionale.

Ma perché se ne parlò? Proprio un giornalista de ‘La Nazione’, scrisse un articolo sulla singolare iniziativa nella notte di Natale che ancora oggi, a cinquant’anni e più di distanza, continua a coinvolgere ed emozionare in tutta la provincia (con l’unico stop, per qualcuno, obbligato dalla pandemia e dal coprifuoco di quel periodo). Sì perché soltanto poco dopo, sia Tellaro che La Spezia ne organizzarono uno tutto loro. Poi certo, ha ‘soltanto’ poco più di trent’anni quello di San Terenzo e ancora meno quello della ‘Gente di mare’ alla mattina della vigilia sempre nel capoluogo. Alcuni sono nati e sono rimasti in naftalina più o meno a lungo, così come è successo a Monterosso e Cadimare, ad esempio.

Partiamo, dunque, per dovere di anzianità, proprio da Porto Venere che, dopo un breve periodo di pausa si è ripartiti con energia: troppo freddo nella Grotta Byron, dunque la location, fin dalla seconda edizione, si è spostata ed attualmente è nella spiaggetta prospiciente piazza Bastreri dove Babbo Natale porta i suoi doni ai bambini, poi i subacquei vanno a raccogliere la Madonna, San Giuseppe e Gesù bambino dal mare, all’interno di una conchiglia, fino a terra; la benedizione del parroco, la processione viene alla chiesa di San Lorenzo ed infine la messa.

A Tellaro la caratteristica principale sono i lumini – migliaia di vasetti di vetro in cui viene colata con pazienza la cera tra un grosso stoppino – che invadono la scogliera e i caruggi del borgo. Guidati dall’Unione sportiva Tellaro Borgata Marinara, tutti i paesani sono coinvolti per incorniciare anche la piccola baia prospiciente l’antica chiesa di San Giorgio. Poi l’attesa e alla sera il coro gospel, la nascita del Bambinello consegnato dai subacquei al parroco – la statuetta è stata donata da Papa Giovanni Paolo II – , che lo presenta alla comunità alzandolo al cielo e mostrandolo, tra canti di gloria e fuochi d’artificio che ne festeggiano l’evento. La processione e la messa alla chiesa Stella Maris chiudono la manifestazione.

A San Terenzo, invece, ci pensano invece i subacquei del Centro Sub La Spezia e l’associazione Profondo Blu a celebrare l’occasione, grazie al patrocinio del Comune di Lerici, la collaborazione con la Pubblica assistenza di Lerici, la società Pescasport San Terenzo, Sala Culturale CarGià e la parrocchia della Natività di Maria: tutto inizia con la recita, sulla spiaggia della preghiera del subacqueo, poi il Bambinello viene portato in processione per le vie del borgo fino alla chiesa di Santa Maria dove è accolto, deposto nel Presepe, prima della celebrazione della messa.

In città due, innanzitutto quello storico del Gruppo sub Ospedale, con la statua del Bambin Gesù posizionata nei giorni precedenti e fatta risalire da un gruppo di subacquei, che poi, seguito dal numeroso pubblico che sempre si raccoglie in Passeggiata Morin, la porta in processione fino alla chiesa di Santa Maria dove viene celebrata la messa di mezzanotte.

Infine, il più ‘giovane’ dei cinque – a cura dell’Assonautica provinciale – , che però prevede una bella gita mattutina in battello (gratuito, grazie alla Navigazione Golfo dei Poeti e partenza dalla Passeggiata Morin) per vedere l’emozionante nascita sul fondo all’isola Palmaria, con i subacquei, la messa successiva e un passaggio davanti all’isola del Tino per la recita di una preghiera a San Venerio.

Marco Magi