Marco Sambugaro il è deus ex machina del successo biancorosso, costruito nel tempo e portato avanti con convinzione e tenacia. Sambugaro ha iniziato a costruire quella che è poi diventata la squadra di oggi tre anni fa, con idee precise che gli hanno dato ragione. "Il nostro progetto nasce tre anni fa – dice Sambugaro – e si è basato sulla creazione di una squadra che avesse come base la pistoiesità, un po’ per necessità e poi perché la mia idea era di ricreare attaccamento al gruppo attraverso ragazzi pistoiesi o cresciuti cestisticamente a Pistoia. Devo dire che è andata bene anche perché Nicola Brienza è riuscito a creare un gruppo, farlo maturare, crescere fino ad arrivare al risultato che è sotto gli occhi di tutti". Continuità è stato questo uno dei segreti di Sambugaro, creare un gruppo e piano, piano portarlo ad alti livelli. Lo scorso anno Pistoia si fermò alla semifinale, quest’anno è arrivata la vittoria. "Lo scorso anno la squadra aveva fatto benissimo – prosegue il giemme ex Biella – per cui con Nicola ci siamo detti che non c’era da smantellare il gruppo semmai c’era da migliorarlo".
Una squadra nata per fare bene ma chissà se Sambugaro era convinto che Pistoia potesse fare così bene? "Sarei bugiardo se dicessi di sì – ammette Sambugaro – almeno fino all’infortunio di Del Chiaro che paradossalmente ha segnato la svolta. La società mi ha consentito di prendere un giocatore ed a quel punto una volta che Angelo fosse tornato avremmo avuto un roster più lungo e competitivo e l’idea che avremmo potuto dare fastidio a molti mi è balenata nella mente". Adesso c’è da pensare alla prossima stagione che con tutta probabilità partirà sempre all’insegna della continuità nei limiti del possibile e della consapevolezza che in serie A il livello dell’asticella di alza in maniera considerevole. "Al momento è tutto in fase embrionale – spiega Sambugaro – perché al momento la società sta lavorando per espletare tutte le pratiche burocratiche relative all’iscrizione al campionato poi una volta definito il budget ci muoveremo per allestire la squadra. L’idea è quella di dare continuità al gruppo ovviamente nel limite del possibile. Sono convinto che un buon gruppo di A2 possa fare bene anche nella massima serie perché lo spirito e le qualità umane sono importanti e possono aiutare però da sole non sono sufficienti serve anche qualità ed esperienza visto che siamo ai massimi livelli". Dal momento che la continuità sarà ancora alla base del progetto ripartire da Nicola Brienza è quasi un obbligo visto che il tecnico biancorosso è riuscito a creare qualcosa di speciale dentro e fuori dal campo. Brienza ha dimostrato di essere un allenatore bravo, con grandi capacità, in grado di giocare una pallacanestro bella e concreta oltre a riuscire a dare alla squadra una mentalità vincente. "Stiamo parlando – conclude Sambugaro – sono molto fiducioso".
Maurizio Innocenti