SAVERIO BARGAGNA
Pisa in serie A 

"Serie A attesa da generazioni. E la storia non passa la mano"

Il giornalista di 50 Canale e l’emozione della promozione: "Sono contento per la città e per la sua provincia"

Il giornalista di 50 Canale e l’emozione della promozione: "Sono contento per la città e per la sua provincia"

Il giornalista di 50 Canale e l’emozione della promozione: "Sono contento per la città e per la sua provincia"

La sua voce, una parola per i tifosi. Aldo Orsini è il volto televisivo del Pisa e della città. Il sorriso aperto che esalta i tifosi quando i nerazzurri vincono, il volto corrucciato su 50 Canale quando gli affari rossocrociati tendono al peggio. La sua storia è già leggenda.

Orsini che emozione è, per lei, tornare in Serie A?

"Enorme. Il mio pensiero va a 40 anni fa quando iniziai questa splendida avventura, alla mia prima serie A dell’82, a quella impossibile dell’87, all’ultima “amara” del 90/91 perché avevamo una grande squadra. E poi penso al fallimento del 1994, al campionato di Eccellenza dove venivamo derisi da tutti. Così arrivo fino a ’Pisa non si Piega’ con una città intera dietro la Curva nord. E poi...".

Dica.

"Penso anche alla gioia mista a paura di Foggia, all’arrivo insperato ed emozionante dei Corrado e di quella serata, in diretta, dove per primi raccontammo l’annuncio della chiusura dell’affare. Penso all’amore e al sacrificio di un intero popolo sempre e comunque con la squadra. Penso a quelle generazioni che hanno solo sentito parlare della Serie A e sono contento soprattutto per loro. Ma anche per questa città e la sua provincia che meritano di tornare su questo palcoscenico, ricordando una frase che vidi scritta sui muri di Pisa “la fede non retrocede mai”".

In che cosa, secondo lei, questa promozione è diversa dalle altre?

"Non è diversa dalle altre perché le emozioni che questa squadra riesce a regalarci non hanno età. Questa è più “serena” di altre poiché abbiamo un progetto solido che guarda al futuro senza pensieri".

Secondo lei quali sono state le partite chiave che hanno deciso questa annata?

"Le vittorie in trasferta di Genova, Cremona, Palermo e quella all’Arena contro la Carrarese a gennaio dopo la sosta".

Quale giocatore, a suo avviso, ha fatto davvero la differenza?

"Dico un ex giocatore: Filippo Inzaghi. E’ stato l’acquisto più importante. E’ arrivato con umiltà lavorando su una squadra che era quasi la stessa dell’anno prima, senza chiedere niente di particolare alla società".

Quali sono le sfide più importanti che attenderanno il Pisa nei prossimi mesi?

"Avere la capacità e l’intelligenza di acquistare alcuni giocatori da Serie A dove al minimo sbaglio vieni punito. L’esperienza conta. Servono elementi da inserire su una base già costituita da calciatori talentuosi. Credo che chi di dovere ci stia già lavorando".

Cosa è per lei il Pisa?

"Casa mia, gran parte della mia vita l’ho passata seguendo questi colori. Grazie a questa squadra mi sono tolto tante soddisfazioni e le emozioni mi hanno sempre fatto star bene. La storia non passa la mano".