ALDO GAGGINI
Pisa in serie A 

Il razzo missile vola tra le stelle. Ma la sfida sarà mantenere l’orbita

Il Pisa modellato in laboratorio da Inzaghi e la promozione. Il commento della storica firma Aldo Gaggini

Il Pisa modellato in laboratorio da Inzaghi e la promozione. Il commento della storica firma Aldo Gaggini

Il Pisa modellato in laboratorio da Inzaghi e la promozione. Il commento della storica firma Aldo Gaggini

di Aldo Gaggini

PISA

Il Pisa è la creatura modellata nel laboratorio (campo) dei prodigi (la promozione) dallo scienziato (Inzaghi) che ha rigenerato un pianeta (squadra) senza vita. Otto mesi fa, il paesaggio era lunare, senza anima, senza cuore, la voglia di scappare via lontano. Poi è arrivato lui, Filippo Inzaghi. E la luna è diventata Marte: lavoro duro, sacrifici, serietà, organizzazione. Menzione speciale per tutti gli staff, da quello dirigenziale a quello sul campo all’opera: al fianco di un grande tecnico ci sono eccellenti collaboratori.

E così si è creata una vita pazzesca attorno al Pisa dove un anno fa la squadra era seguita senza mai crederci, più per onorare la maglia che per effettivi traguardi da raggiungere.

Il Pisa ha collezionato 22 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte in 36 giornate, alla media di due punti a partita e mentre scriviamo l’avventura non è ancora conclusa, quindi il bilancio potrebbe anche migliorare. Ma intanto lo score è già indicativo: abbiamo vissuto una stagione esaltante fin dal fischio d’inizio dello scorso agosto e con Inzaghi già al comando alla quarta giornata. Primato conservato e difeso per dieci turni. Intanto il campionato prende forma e si capisce subito che sarà una questione tra nerazzurri, Sassuolo e Spezia. Si sa com’è andata a finire. E’ passata una generazione e mezza dall’ultima serie A.

Nel ’90-91 si assegnavano due punti per la vittoria e chiudere a 51 come riuscì a fare Giannini rappresentava un record. Oggi e domani gli scenari saranno diversi: il calcio e con esso la società ha cambiato i suoi riti, i suoi tempi e il suo modo di interpretare le situazioni, ma non le emozioni che riserva. Ci accorgeremo presto che l’Arena Garibaldi sarà troppo piccola per contenere tutto il tifo che vorrebbe stringerla in un abbraccio e verificheremo che la serie A richiede altre cose rispetto alla cadetteria: toccherà alla società comprendere alla svelta le novità dei tempi che incombono per governarli e non esserne succube. Salire in alto è durissimo, scendere dal piedistallo al contrario è semplicissimo.