
La campagna acquisti, lo zoccolo duro e l’arrivo di tanti stranieri. E il mister subito disse: "Sì, mi piace"
Un’ottima base completata con innesti mirati. Inzaghi non si è fatto ingannare da tredicesimo posto della stagione precedente, e il giorno della sua presentazione dichiarò: "Ho avuto un’ottima impressione dei giocatori". Non a caso, sette membri della formazione tipo è da più stagioni che vestono il nerazzurro. Il compito dell’allenatore è stato quello di metterli nella posizione migliore per potersi esprimere. Il modulo a disposizione del giocatore, non il contrario. C’è anche chi è stato stravolto, come Touré: rispolverato dal dimenticatoio, tramutato per necessità esterno e pedina fondamentale. Poi il mercato. "Voglio calciatori che abbiano la mia stessa voglia di essere a Pisa" disse Inzaghi. Desiderio esaudito. E qui i plausi vanno al tandem Vaira-Corrado, ma anche agli scout nerazzurri, che hanno individuato Lind al Silkeborg, e quindi la società ha avuto il coraggio di investire circa 3 milioni di euro per uno sconosciuto diventato il centravanti titolare. Una dimostrazione di forma anche il milione e mezzo per Angori dall’Empoli, rivelatosi uno dei più forti nel suo ruolo della categoria. Ma partendo dalle fondamenta, l’acquisto di Semper (2 milioni), miglior portiere della scorsa Serie B, è da subito apparsa come una dimostrazione d’intenti.
Così come il croato, dal Como è arrivato anche Abildgaard (prestito con diritto a 2 milioni), innesto di potenza ed esperienza nel cuore del campo, mentre Hojholt dall’Aalborg per meno di un milione. Ci sono state scommesse a lungo termine graditissime come Morutan, preso in estate in prestito dall’Ankaragucu in prestito oneroso con diritto di riscatto quando ancora infortunato, e schierato solamente in campo a gennaio. C’è anche stato chi più sfortunato, come Jevsenak che non ha trovato fortuna o Leris, infortunatosi a settembre. Eccezione da parte del Pisa per Bonfanti, unico preso in prestito secco (dall’Atalanta). Quindi, nella sessione di gennaio, i rinforzi per l’oggi e soprattutto per il domani. Meister dal Rennes, con un riscatto che potrebbe arrivare a 9 milioni di euro, Solbakken (diritto circa a 2 milioni) che ha portato un’esperienza data dalle presenze in Champions, ma anche la certezza Sernicola (riscatto a poco più di un milione) e la mossa del futuro Castellini dal Catania (riscatto a 900mila euro). Una costruzione al bacio della squadra ha fatto le fortune del Pisa, e sarà la base di quello del futuro.
Lorenzo Vero