Nuovo veterinario: "Essere a Siena è come giocare nel Barcellona dei Palii"

Rodolfo Gialletti, professore associato a Perugia, è onorato di far parte della commissione veterinaria comunale

 Rodolfo Gialletti, il nuovo veterinario del Palio

Rodolfo Gialletti, il nuovo veterinario del Palio

Siena, 3 aprile 2019 - L’incontro con il sindaco, all’ora di pranzo. La stretta di mano con il dirigente dell’Ufficio Palio. Toccata e fuga, ieri, per Rodolfo Gialletti, il ‘prof’ di Perugia che entra nella commissione tecnica comunale del Protocollo equino. Lui il nome nuovo del pool da cui esce Guido Castellano. Tutti confermati gli altri: Reno Caforio, più Stefano Calbucci e Graziano Antonio Ippedico, gli ultimi due nominati con decreto sindacale «come professionalità a sostegno dell’attività della commissione». «Mi fa piacere, chiunque sarebbe orgoglioso dell’incarico che, come ben so, comporta oneri e onori», commenta Gialletti mentre lascia Siena. Associato all’Università di Perugia, 52 anni, esperienze negli Usa e in Inghilterra, specializzato in chirurgia del cavallo e collega di Marco Pepe, si occupa soprattutto delle urgenze e delle parti molli dell’animale. Ma è anche vice presidente della Sive (Società, italiana veterinari per equini), guidata da Castellano. «Lo conosco benissimo, organizziamo eventi formativi e scientifici per i colleghi», spiega Gialletti. Perugino doc, grande tifoso del Grifo, ha un carattere allegro. «Credo che serva grande serietà nel lavoro ma – sottolinea – bisogna stare bene anche in gruppo perché rappresenta un valore aggiunto».

L’ultimo Palio visto?

«Quello dell’agosto 2000, Urban II correva nell’Onda. Un cavallo che ricordo bene perché il proprietario era umbro, Rodrigo Bei. In televisione, però, l’ho guardato molte altre volte».

Conosce gli altri componenti della commissione?

«Calbucci bene, Ippedico ha fatto la tesi con me. Un pizzico meno Caforio ma ci amalgameremo».

Altri Palii d’Italia con cui ha avuto contatto?

«Ferrara e Asti, sempre dalla parte arbitrale, per così dire, nella commissione veterinaria. Esperienze diverse, so bene che essere chiamato a Siena è come andare al Barcellona. E’ come passare da ‘giocare’ su un campetto di provincia a San Siro. Esserci non vuol dire nulla, però, bisogna guadagnare stima e fiducia sul campo. Diciamo che per adesso sarò un mediano che guarda ed impara».

Non mancheranno le critiche: Gialletti è uno che se la prende?

«Di solito no. Nel senso che le ascolto ma parto sempre dal presupposto che se anche uno fa bene viene criticato. Bisogna considerarle senza prendersela».

Il Palio di Siena è stato al centro, anche negli ultimi tempi, di attacchi molto pesanti.

«I veterinari sono i primi che tutelano il benessere degli animali. Ma i cavalli sono nati per correre, sono atleti e può dunque capitare che s’infortunino. Il rischio zero è impossibile, anche se proseguiremo il lavoro d’eccellenza"