
Il rally città di Pistoia con Fiore-Pellegrini
Passione, adrenalina, attenzione al dettaglio e anche un pizzico di sfrontatezza. Sono questi gli ingredienti ideali per chi, come Alessio Pellegrini, vive la sua vita da navigatore di rally. Con un’esperienza di quasi 400 gare alle spalle, ha voluto con gli anni mettere la sua esperienza al servizio degli altri che nutrono lo stesso amore per i motori, diventando istruttore per il rilascio di licenze sportive. Un’esperienza iniziata per passione e diventata nel tempo una missione, anche se, come lui stesso tiene a sottolineare, «non è un lavoro, è passione pura». Alessio racconta con orgoglio che tutto è cominciato quando aveva appena 18 anni. I suoi primi passi nel motorsport li ha mossi con i kart, ma la vera scintilla era già scattata in famiglia: «Il rally c'è sempre stato a casa mia, tra mio cugino e mio zio dalla parte di mia madre, correvano entrambi». Così, nel 1997, arriva la sua prima gara ufficiale: il Rally Città di Pistoia quando aveva 19 anni appena compiuti, a bordo di una Fiat Uno 70s, ma l'idea di trasformare questa passione in qualcosa di più già gli balenava per la testa. È proprio con quella gara che inizia il suo legame speciale con Pistoia: «Mossi i miei primi passi con la Pistoia Corse, il corso navigatori allora era bellissimo». A quel corso, Alessio si fece notare fin da subito, tanto da diventarne “vincitore” e debuttare proprio nella gara della sua città. La prima gara da pilota arriva nel 2003 con il Rally Sprint del Cuoio e Pelli alla guida di una 500 Sporting. Nel 2013 corona ben due sogni nel cassetto: partecipa alla prima gara su terra con il Rally della Val D’Orcia, alla quale ne seguiranno tante altre su fondo sterrato, e corre una gara storica a bordo di una Manta GTE del 1978 gruppo 2. Nel 2015 partecipa a due gare con il numero 1 sulle portiere: il Rally del Carnevale, con una Mitsubishi evo 9, e apre il Rally di casa con una Ford Fiesta WRC. Nel 2019 vince la Michelin Cup con il performante 127 sport gruppo2. Ad oggi, ha accumulato circa 390 gare all’attivo, un numero che rende l’idea di quanto ormai questa passione sia parte integrante della sua vita. Enorme a tal punto da volerla condividere con gli altri: così ha deciso di voler formare gli altri. Quando si è presentata la possibilità di diventare istruttore, infatti, Alessio non ci ha pensato un minuto: «Cercavano un istruttore e allora ho fatto il corso da commissario di percorso. Ho seguito tutti gli step e oggi sono istruttore di primo livello per l’ACI Pistoia». Un impegno serio, importante e portato avanti con dedizione, che porta avanti parallelamente al suo lavoro principale. «Questo è un lavoro-passione, lo faccio fuori dal mio orario. Ma se non ci fosse passione, non farei niente di tutto questo». Nel frattempo, continua a montare su vetture sempre più performanti: «Anche pochi giorni fa ero su una R5, una Skoda. Quando guidi o navighi su macchine di livello, ti togli grandi soddisfazioni». Ma oltre alla pratica, Alessio oggi è anche docente nei corsi per il rilascio delle licenze sportive, un’attività di grande responsabilità. Per diventare istruttore infatti, è richiesto precedentemente un percorso strutturato: si parte come commissario di percorso, poi si viene inseriti nella cerchia ACI e, con il tempo e l’esperienza, si può salire di livello. Ora si prepara per ottenere il secondo livello, che prevede un esame a Roma. «Con quello, potrei rilasciare licenze per chi vuole correre su macchine ancora più potenti». Ma cosa insegna esattamente un corso per ottenere la licenza sportiva? Alessio lo descrive come un’esperienza completa: «Il nostro corso è abbastanza complesso. Lavoriamo a 360 gradi su tutto quello che riguarda una gara». Nella prima serata c'è il dottor Pasquali, che parla di antidoping e certificati medici. Cristiana Riva spiega l’organigramma della nostra federazione Aci Sport insieme a Franco Trinci che espone le regole della velocità in pista, la terza sera si va su una macchina da corsa. Poi tocca a lui: Alessio spiega i meccanismi delle gare, i controlli orari, i riordini, tutto il funzionamento. «La terza serata li portiamo in un’officina con le macchine da corsa e lì mostro com’è fatta un’auto da gara: sedili, cinture, installazione… tutto quanto». Un’esperienza totale nel mondo dei motori e della velocità, pensata per preparare davvero chi vuole affrontare il mondo delle corse. E per chi pensa che quello delle automobili ad alta velocità sia un mondo principalmente femminile, si sbaglia di grosso. Non mancano infatti le donne tra gli iscritti. «Ultimamente siamo arrivati a un 60% uomini e 40% donne. È bello vedere che anche loro si avvicinano sempre più». E continua: «Se prendi una licenza, di solito un’infarinatura ce l’hai già. Ma il discorso della velocità è relativo. Chi guida, decide, consapevole di quello che fa e preparato ad affrontare una prova speciale al meglio e di conseguenza si deve fidare del navigatore, gli occhi del pilota». Ma il brivido della velocità non riguarda soltanto coloro che si siedono sul sedile del guidatore, stringono tra le mani lo sterzo e premono i pedali. Un’emozione ricca di adrenalina la vive anche chi è per chi sta sul sedile del navigatore ed è proprio per lui che il discorso “si complica”. Alessio lo sa bene, dopo anni in cui ha affiancato tanti piloti diversi. «Il navigatore è l’occhio del pilota. Devi fidarti ciecamente. Il timore ce l’hai, certo. Ma una volta che sei dentro, giochi la partita».