Scrigno di bellezza e livornesità "La nostra anima moderna è qui"
Incontriamo l’assessore alla cultura del Comune di Livorno, Simone Lenzi (nella foto), nel cuore dello storico quartiere della Venezia, in piazza del Luogo Pio. Qui ha sede il Museo della Città, di cui è da pochi giorni direttore scientifico Paolo Cova.
Ospita anche mostre contemporanne (la prima di Modigliani, l’ultima dello street artist inglese Banksy). Conserva anche opere importanti quali il Grande Rettile di Pino Pascali e lavori di Manzoni, Castellani, Griffa, Nigro e altri.
Poco distante, il porto con il Terminal crociere. Nel raggio di meno di un chilometro tre luoghi che simboleggiano l’essenza di Livorno: la città del mare, delle nazioni (alla fine del ’500 con le Leggi Livornine furono attratti cittadini di tutte le provenienze), della modernità, declinata già nel’600 nel progetto della Venezia, realizzata su isolotti come la ’sorella maggiore’ della laguna veneta, con fossi navigabili.
Assessore, questa era ed è l’essenza di Livorno...
"Sì, uno degli aspetti della modernità di Livorno. Città nata moderna con una storia cosmopolita della quale ancora oggi troviamo le tracce architettoniche e monumentali. Una storia che ha forgiato il carattere dei livornesi. E’ la quintessenza del genius loci di Livorno".
Significa che il viaggiatore che verrà a Livorno sarà colto da un’emozione del tutto nuova, rispetto a quella che prova a Firenze, o Pisa?
"Sorpreso da una città che non si aspetta, con un fascino e un’atmosfera unici. Patria di grandi artisti come Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni e Giovanni Fattori".
Dal 2020 si celebra Mascagni con il Festival Mascagnano.
"Ha una location unica al modo, la Terrazza Mascagni, palcoscenico affacciato sul mare. L’amico e rivale di Mascagni, Giacomo Puccini, si specchia sul lago di Massaciuccoli dove ogni anno si tiene il Festival Pucciniano. Ma non voglio accendere una competizione, perché sono più favorevole a creare sinergie tra questi Festival".
Il pittore Modigliani incarna il genius loci di Livorno?
"Livornese, ebreo sefardita. Poteva nascere solo qui".
Monica Dolciotti