ROMANO FRANCARDELLI
Eventi e fiere

Panificio "Boboli" dal 1909. Dal fornaio Carlo Magnelli che ha sfamato tanta gente

La nuova generazione guarda al futuro per rimanere al passo con i tempi e puntare sulla qualità "Processi di panificazione di altissimo livello con uso di lievito madre e lunga lievitazione".

La nuova generazione guarda al futuro per rimanere al passo con i tempi e puntare sulla qualità "Processi di panificazione di altissimo livello con uso di lievito madre e lunga lievitazione".

La nuova generazione guarda al futuro per rimanere al passo con i tempi e puntare sulla qualità "Processi di panificazione di altissimo livello con uso di lievito madre e lunga lievitazione".

Quella fotografia, per San Gimignano, rappresenta la storia centenaria, il certificato di nascita (1909) del popolare forno a legna di "Boboli", messo in piedi dall’allora famiglia Carlo Magnelli in via di’ mezzo di San Matteo. Oltre un secolo, e si continua a impastare acqua e farina di prima qualità e sfornare pane, schiacciate con l’uva o con semplice olio e sale e tanto, tanto altro. Siamo nel nuovo millennio ma le ricette sono antiche. Foto d’epoca per tornare indietro di 116 anni di storia, memoria e cultura popolare della San Gimignano - di ieri e quella di oggi - con tutto il gruppo del nuovo Boboli al taglio del nastro con il sindaco Andrea Marrucci. Un tuffo nel passato di uno dei primi forni a legna rimasti in via di’ mezzo della San Gimignano, dei cinque forni dell’altro ieri. Boboli è ancora al suo posto, con quelle pagine che raccontano di un lungo viaggio fra un’infornata e l’altra. Un album dei ricordi con pagine ingiallite ma forti di una bella storia fatta di passione e tradizione.

Tutto è partito dalla famiglia di quel Carlo Magnelli ,come si legge nella licenza di allora custodita gelosamente dagli eredi nel nuovo forno di Boboli. Sono passate almeno cinque generazioni da Carlo a Ezio "delle Magnelle" detto appunto il fornaio Boboli. Classe 1899 nato e cresciuto nel forno in via XX Settembre e nel ’92 passato in via San Matteo; dalla legna al gasolio. Andiamo avanti.

Perché si chiama Boboli? Lo chiediamo a Sofia, la giovane bisnipote dei nonni Ezio e Ferrero...

"Il raro documento di famiglia Magnelli, nonno Ezio e nonno Ferrero sembrerebbero di lontana origine fiorentina; proprio da questa origine in paese lo chiamarono subito Boboli".

Dal famoso giardino e da quella bocca accesa per accogliere la legna è cominciata la storia del forno di Boboli che ha sfamato il rione di Piazzetta. Ezio Magnelli classe 1899, quel "ragazzo del ‘99" a maniche rimboccate ha cominciato ad impastare acqua e farina con la moglie Mercede, fino a quando le forze lo hanno sostenuto (scomparso pochi giorni prima dei 100 anni) e con il figlio Ferrero. Al suo fianco tanti garzoni fornai. L’altra figlia Aurora ha preso la strada dello studio per diventare maestra elementare ma ricorda quel cammino di vita, di lavoro e di sacrifici della sua famiglia. Il resto è storia di ieri e di oggi con le nipoti Marta e Anna Magnelli e i figli Sofia e Francesco con i nuovi "soci" del forno, i fratelli gemelli pizzaioli Simone e Damiano Bruni, per continuare la rinascita del forno di Boboli.

Una lunga tradizione da portare avanti ma anche uno sguardo al futuro...

"Sia con Lorenzo che con gli eredi Francesco e Sofia – spiegano Damiano e Simone – ci siamo decisi nel 2020 a dare nuova vita all’ultimo panificio con l’intenzione di rendere questa attività innovativa e al passo con i tempi. E’ nei momenti difficili e con tanti dubbi che poi questo progetto ha preso forza. Abbiamo costruito una realtà con processi di panificazione di altissimo livello con uso di lievito madre e lunga lievitazione, distaccandoci dal vecchio sistema oramai obsoleto impiegato prima, puntando sull’innovazione anche se questo ha comportato una sensibile riduzione della quantità".

Soddisfatti di come sta andando questa storica attività?

"E’ accaduto tutto molto velocemente, la crescita del locale ha avuto bisogno di un costante aumento delle nostre energie dedicate ad esso con tutti i sacrifici del caso. Per fortuna anche le soddisfazioni non sono mai mancate, da quelle piccole fino ai riconoscimenti pubblici come la vittoria del titolo di Forno delle Meraviglie della popolare trasmissione televisiva con Fulvio Marino ( e con Antonella Clerici "mezzogiorno in famiglia" su Rai 1 ndr). L’ obiettivo è non fermarsi qua e continuare sempre a tenere la visione proiettata al futuro e a un continuo miglioramento".

Romano Francardelli