Piombino come Barcellona. Il nuovo porto somiglia alla ’Rambla de Mar’

Presentato il progetto da 30 milioni che cambierà volto alla stazione marittima. Ci sarà anche una Torre Piloti alta 43 metri utile per aumentare la sicurezza.

Piombino come Barcellona. Il nuovo porto somiglia alla ’Rambla de Mar’

Piombino come Barcellona. Il nuovo porto somiglia alla ’Rambla de Mar’

Il porto di Piombino cambia volto. All’inizio del 2024 ci sarà un bando da 30 milioni di auro per affidare i lavori del progetto che ridisegna la stazione marittima, aggiunge la torre piloti e rende praticamente autonoma la struttura dal punto di vista energetico con i pannelli solari.

Tre gli interventi previsti. Quello più qualificante e sicuramente più oneroso, del valore di 17 mln di euro, ha a che vedere con la riqualificazione energetica e architettonica della stazione marittima. In sostanza, verranno realizzate 13 pensiline vetrate alte circa 18 metri che, sovrastando l’edificio, andranno ad ampliare l’area coperta, inglobando gli spazi connettivi esterni, per una superficie totale di 6140 metri quadrati. Il rivestimento sarà composto da vetri in cui verranno alloggiate delle cellule fotovoltaiche. L’edificio sarà servito da un impianto fotovoltaico di potenza adeguata per una produzione totale pari a 896.677,6 Kw all’anno. L’opera è di fatto già finanziata ed è coperta dall’AdSP in parte con fondi propri in parte con fondi a valere sul Pnrr. Il secondo intervento interessa invece la realizzazione di una nuova torre piloti presso l’estremità sud-est della stazione marittima. La struttura andrà a coprire un’area di oltre 200 mq, sarà alta 43 metri e verrà rivestita da moduli che avranno al loro interno diversi vuoti, in modo da differenziarne la percezione visiva. Il progetto prevede l’installazione sulla parte ovest dell’edificio di un impianto solare fotovoltaico in grado di sprigionare una potenza pari a 14KWp. La torre sarà inoltre servita da parte dell’impianto solare fotovoltaico di nuova installazione sulle tettorie della stazione marittima, in grado di sprigionare una potenza di 43 KWp. L’opera ha un costo di 5,5 mln di euro, tutti finanziati dall’AdSP con risorse proprie. Nell’ultima fase, verranno avviati i lavori di mitigazione del waterfront lungo il contrafforte in calcestruzzo della diga foranea del molo Nord e del molo Batteria. In che modo? Attraverso la realizzazione di una serie di tubi cilindrici ad altezza e inclinazione variabili, modellati in modo tale da assomigliare ai canneti presenti nell’area marina costiera. Questi canneti, 1760 in tutto, saranno rivestiti di moderne “pellicole” fotovoltaiche e saranno collocati lungo tutta la lunghezza del molo Nord (per un totale di 1089 elementi) e su una porzione del molo Batteria (per un totale di 671 elementi). L’opera ha un costo di 8 milioni di euro, in parte finanziati con i fondi del Pnrr.

Luca Filippi