Perché il mare non conosce diversità Giannotti e la vela alla portata di tutti

L’esperto istruttore Fiv è promotore con la sua Area 51 di progetti dedicati agli studenti e ai disabili "Pensare per sé non porta alla felicità, agli altri invece sì. Anche i figli di operai possono godersi una barca".

Perché il mare non conosce diversità  Giannotti e la vela alla portata di tutti

Perché il mare non conosce diversità Giannotti e la vela alla portata di tutti

Restituire un po’ di felicità alle nuove generazioni attraverso la passione per le onde e il mare. Un nobile intento, soprattutto se i giovani coinvolti sono ragazzi con disabilità, per i quali l’attività in mare può diventare momento di condivisione e gioia insieme ad altri coetanei. Su queste basi si poggia ‘Area 51’, associazione sportiva apuana presieduta da Enrico Giannotti e fondata nel 1996 insieme agli amici Marco Urtis e Gabriele Raso, che da tanti anni, dopo una prima fase dedita alla scuola di surf e organizzazione di eventi come il Campionato del Mondo professionisti di surf a Levanto nel 2011, ha poi allargato le sue attività anche alle lezioni per ragazzi delle scuole o a persone con disabilità. Per il carrarese Giannotti, esperto velista e istruttore Fiv, anche un passato fatto di gare di alto livello, con vittorie e riconoscimenti, come il titolo italiano di surf nella categoria kahuna ottenuto alcuni anni fa.

Poi ecco che, lentamente, nella testa del presidente, anche confrontandosi con alcuni amici come Nicola Codega, inizia a farsi strada l’idea che forse, quella passione per le onde, la tavola da surf e la vela, sarebbe potuta diventare qualcosa in più. Qualche anno dopo nacque cosi ‘Area 51 vela’, con l’obiettivo di rendere possibile un sogno del suo presidente: coinvolgere le scuole e le persone con disabilità ad uscite in mare sulle barche a vela, e far scoprire loro la bellezza delle onde e il piacere del mare aperto. "La nostra prima barca, che abbiamo ancora oggi – ricorda – era di una decina di metri e da quel momento le cose sono andate in crescendo. Ho voluto trasferire la mia passione per il mare agli altri, e quando in questi ragazzi vedo un sorriso, o uno sguardo felice, sento di aver restituito loro qualcosa di magico. Pensare a noi stessi non porta felicità, e credo che dare qualcosa agli altri non possa che fare bene".

La recente novità, oltre alle uscite di vela, con le barche ospitate al Club Nautico di Marina di Carrara, è rappresentata anche dalle uscite con il surf al vicino bagno Mistral. "Oltre ai ragazzi con disabilità, faccio uscite anche l’istituto Nautico o con il liceo sportivo-scientifico di Massa. Ritengo che i ragazzi debbano avere delle nozioni minime sullo stare in barca e voglio far capire che si può fare vela anche essendo figli di operai".

Daniele Rosi