L’ecosistema terrestre L’importanza delle foreste per proteggere il pianeta

Il professor Ferrini è ordinario di arboricoltura all’Università di Firenze "Il degrado nasce dallo sfruttamento eccessivo delle risorse disponibili".

di Sandra Nistri

L’obiettivo 15 dell’Agenda Onu riguarda la "Vita sulla terra" e punta a "proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre" attraverso una serie di azioni ‘virtuose’ messe in atto anche per correggere i tanti danni ed errori fatti dall’uomo. Un tema ampio di cui parliamo con Francesco Ferrini, professore Ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze.

Professore le foreste sono essenziali per il contrasto al cambiamento climatico: come è attualmente la situazione dei boschi in Toscana?

"Devo premettere che non sono un forestale, per cui quello che so è quanto riportato nell’Inventario Forestale Nazionale. La superficie boscata della Toscana è di oltre un milione di ettari, quasi la metà del territorio regionale, con boschi costituiti in gran parte da querceti caducifogli, ad esempio cerro e roverella, che occupano oltre 400.000 ettari della superficie boscata regionale e che, insieme ai boschi dell’area più propriamente mediterranea, le leccete, le macchie, gli arbusteti, le garighe, le pinete e le cipressete, rappresentano gli elementi costitutivi fondamentali del paesaggio forestale toscano. Questo fa sì che la Toscana sia la regione che maggiormente contribuisce al volume complessivo dei boschi italiani con il 10.4% del totale".

E nella verde Umbria che rappresenta il polmone verde del centro Italia?

"Secondo il Servizio Foreste della Regione Umbria la superficie boscata è prossima al 50% ed è raddoppiata dagli anni ‘50 a oggi. Tuttavia ciò è avvenuto a scapito delle superfici a pascolo e, più in generale, all’agricoltura, con modifiche delle specie presenti".

Quali sono gli interventi più urgenti da attuare per contrastare la desertificazione e per favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre?

"Il cambiamento climatico, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, la conversione per l’agricoltura, l’espansione delle aree urbane fanno sì che un quinto della superficie terrestre del pianeta sia degradato, con effetti anche sulla siccità e sulla desertificazione che deteriorano i mezzi di sussistenza di quasi metà della popolazione del pianeta. Tuttavia, fino a un miliardo di ettari potrebbero essere ripristinati nei prossimi dieci anni se ci sarà la volontà politica. La creazione di una cultura della prevenzione può fare molto per proteggere le terre inaridite dalla desertificazione, ma ciò richiede un cambiamento negli atteggiamenti dei governi e dei popoli anche attraverso migliori incentivi con l’obiettivo di ripristinare i servizi ecosistemici che sono stati persi a causa della desertificazione. Un processo che non è inevitabile e che può essere fronteggiato con un’attenta gestione delle risorse idriche, del suolo e della vegetazione tramite l’impianto di alberi in modo da limitare l’espansione dei deserti, un problema che riguarda tutti, non solo le aree aride del pianeta".

Quali misure, anche a livello locale, possono essere intraprese per contrastare il cambiamento climatico?

"Il modo in cui viviamo e lavoriamo insieme nelle comunità e nelle città può avere un enorme impatto nell’affrontare il cambiamento climatico. Edifici efficienti dal punto di vista energetico, trasporti pubblici a basse emissioni di carbonio e l’incentivo ad andare in bicicletta e a piedi sono essenziali per ridurre le emissioni di CO2. Oltre a questo, rendere verdi le città con parchi e giardini riduce la CO2, raffredda le aree urbane e limita gli effetti degli eventi meteorici estremi".

Biodiversità: come si protegge anche a livello locale?

"Affrontare la crisi della biodiversità richiederà la cooperazione a tutti i livelli della società, dagli accordi intergovernativi fino all’azione delle comunità locali. Anche se la biodiversità di molti habitat è minacciata, ci sono molte cose che possiamo fare per contribuire a ridurre questo pericolo, per esempio tutelare le aree naturali, ridurre le specie invasive, ripristinare gli habitat, limitare il cambiamento climatico, creare banche di germoplasma e potenziare la ricerca come sta avvenendo con il PNRR che ha creato e dotato di un corposo finanziamento un Centro Nazionale per Biodiversità per le varie azioni che saranno condotte".