MICHELA BERTI
Eventi e fiere

La sfida della ’flipped classroom’. Ecco la scuola del futuro: "Un modo diverso di apprendere"

La prof Lucia Esposito delle XI Maggio di via Bois da anni applica questo metodo di studio "Italiano, storia e geografia con la potenza del digitale che i ragazzi non subiscono ma utilizzano" .

La sfida della ’flipped classroom’. Ecco la scuola del futuro: "Un modo diverso di apprendere"

"Stavo spiegando Foscolo e i bambini sbadigliavano, chi dormiva di qua, chi dormiva di là. Mi stavo addormentando anche io... Così mi sono detta: questa cosa non può andare avanti. Sono andata a cercare tecnologie innovative per la scuola e ho scoperto la classe capovolta". Lucia Esposito insegnante di lettere alle XI Maggio, una docente esplosiva, vulcanica. "Ho fatto corsi e mi sono formata – racconta – e mi piace tantissimo perchè il bimbo viene messo al centro dell’apprendimento, del fare, lui fa e facendo, impara".

Come viene organizzata la giornata dello studente?

"In classe facciamo tante attività in base a quello che il bimbo ha studiato a casa in maniera autonoma: o un video, che non è guardare la televisione sia chiaro, oppure un capitolo di un libro. A casa approfondisce un argomento che abbiamo accennato in classe con il materiale che gli viene fornito dall’insegnante. Su questo materiale lui elabora o una sintesi, una mappa concettuale, un lavoro digitale. Poi pone delle domande di comprensione e fornisce anche delle risposte. In classe poi inizia l’attività di condivisione, qui viene sviscerato tutto il lavoro che i ragazzi hanno fatto a casa e si ripassa, passo passo".

Con questo metodo lei insegna italiano, storia e geografia...

"Sì, in particolare geografia la facciamo senza libro".

Ovvero?

"Partiamo dal vissuto, in prima ad esempio dal percorso scuola-casa, i sistemi di orientamento, le foto. Poi in seconda si studiano i paesi europei: la prossima settimana i ragazzi dovranno fare un disegno su come loro vedono l’Europa, poi li metteremo insieme in un grande cartellone. Da qui parte la discussione, ci aiuta tanto il web, google earth, maps per visitare i posti e fare tour virtuali"

Con questo metodo il ragazzo non ’subisce’ il digitale ma impara a usarlo?

"Assolutamente sì. A volte erroneamente viene associato il digitale allo stare davanti a un computer o a un cellulare, non è così. E siamo noi insegnante a dover aiutare i ragazzi a capire la potenza di questi strumenti".