La ’piuma delle Apuane’. Se la passione diventa lavoro: "Da bambino giocavo a calcio. La boxe? Mi fa stare bene..."

Il giovane pugile Tassi racconta la sua carriera e di come è riuscito a raggiungere risultati. Ha iniziato a indossare i guantoni su sollecitazione di un amico, dal 2018 è professionista.

La ’piuma delle Apuane’. Se la passione diventa lavoro: "Da bambino giocavo a calcio. La boxe? Mi fa stare bene..."

La ’piuma delle Apuane’. Se la passione diventa lavoro: "Da bambino giocavo a calcio. La boxe? Mi fa stare bene..."

Da una passione sportiva al professionismo, da una attrazione giovanile per i guantoni al titolo tricolore e poi anche a quello internazionale. E’ la storia sportiva di Davide Tassi, pugile classe 1991, un impiego come conduttore di automezzi, ma nel sangue una smisurata voglia di combattere sul quadrato, affascinato dal ring e dalla noble art. Tassi si avvicina alla boxe nel 2007, all’età di 16 anni, su sollecitazione di un amico che già indossava i guantoni, alle spalle ha qualche esperienza sportiva nel mondo del calcio e nel karate, ma di poco conto.

"A calcio ero impedito, mentre il karate non mi piaceva" racconta Tassi ricordando gli anni dell’adolescenza. Così inizia a frequentare la palestra della Pugilistica Massese seguito da Giancarlo Talamoni, il maestro che ancora oggi lo allena. Debutta sul ring nella categoria giovanile dei cadetti ma confessa di essere un atleta discontinuo negli allenamenti.

Terminate le categorie giovanili senza acuti di rilievo, Tassi entra nella categoria elite e qui come peso piuma (58 chilogrammi) continua a vincere: tra cadetto ed elite conta 69 match dove colleziona 50 vittorie (di cui 2 per intervento medico) e 19 sconfitte, sempre ai punti. Un ruolino di tutto rispetto per il mancino massese. Sempre da dilettante vince quattro volte il titolo regionale (tre volte nella categoria 57 chilogrammi e una volta nei 60 chilogrammi) e due volte raggiunge la semifinale nei campionati nazionali.

Soprannominato ’la piuma delle Apuane’, nel 2018 arriva il grande salto ed entra nel mondo dei professionisti. "Era un po’ che ci stavo pensando, volevo passare e alla fine mi sono deciso" continua ancora il pugile. Intanto lo staff tecnico si allarga e al maestro Talamoni si affianca anche il maestro Fabrizio Stipevich per la cura degli aspetti più squisitamente tecnici. Da professionista sale sul ring per 15 combattimenti dove ottiene altrettante vittorie di cui 7 per Ko e 8 ai punti. Conquista tre titoli italiani sempre nei piuma (57 chilogrammi): nel 2020, 2021 e ancora ne 2021, rispettivamente a Massa, Siena e Torino.

Il 2023 è l’anno del titolo internazionale WBC (il World Boxing Council, una delle quattro principali organizzazioni internazionali di pugilato riconosciute dall’IBHOF, la International Boxing Hall of Fame per l’organizzazione delle gare ufficiali a livello professionistico) poi lasciato perchè non difeso e che adesso vuole riconquistare nel match in programma il prossimo 28 giugno sul ring di Vicenza. Soprannominato ’mundialito’, il titolo WBC è una categoria nuova ma per importanza è la terza a livello internazionale.

"La boxe mi appassiona, la sento dentro, mi dà soddisfazione. La faccio e basta, perché mi fa stare bene, mi viene naturale - continua Tassi – il prossimo obiettivo è la conquista del titolo WBC, poi vedremo" conclude senza fare programmi a lunga scadenza.

Il presidente della Pugilistica Massese Giuseppe Pieroni lo equipara a Cassius Clay: "Davide colpisce di destro e di sinistro, poi gira intorno all’avversario e colpisce nuovamente. Ha un sinistro molto potente, difficile controllarlo". In queste settimane Tassi si sta preparando intensamente e con cura al match che potrebbe restituirgli il titolo WBC e tutta la Massa sportiva e della noble art tifa per lui.

E Davide si sta allenando con così tanto impegno per questo appuntamento al punto che la sua vita è diventata tutta lavoro e palestra. La sua giornata tipo prevede il lavoro la mattina, un riposo nel primo pomeriggio, la palestra dalle 18 alle 21, e questo per sei giorni la settimana. Pochi svaghi, non c’è tempo per coltivare qualche hobby, se non la palestra che resta la sua grande passione. "Potrebbe sembrare un sacrificio ma per me non lo è – dice Tassi – perché la boxe mi piace troppo". La dimostrazione di una grande determinazione, di una voglia di arrivare che si riverbera sullo stile di vita e che mostra un atleta concentrato sul suo obiettivo finale. Tassi ha dimostrato che con la determinazione si può arrivare dove si vuole.

Maurizio Munda