La banda è musica per ogni età Dai sedici anni agli over 85 "Siamo una grande famiglia"

Il corno di Lucrezia Maria Tusi, la tromba di Otello Rossi e il sax baritono di Giovanni Ughi. Quaranta musicisti si ritrovano alla Villa del Presidente per condividere questa passione.

La banda è musica per ogni età  Dai sedici anni agli over 85  "Siamo una grande famiglia"

La banda è musica per ogni età Dai sedici anni agli over 85 "Siamo una grande famiglia"

di Michela Berti

La musica è di quelle che è impossibile non battere le mani. Siamo in piazza del Municipio ad ascoltare la banda cittadina. Diretta dal maestro Massimo Ferrini e presieduta da Dino Bettinelli. Quaranta musicisti, tanta passione. "E’ la banda comunale – dice il presidente – ci ritroviamo una volta alla settimana per fare le prove e partecipiamo sempre quando veniamo coinvolti. La nostra sede è all’ex conservatorio, la villa del presidente in via Marradi". Banda cittadina fondata nel 1976 che oggi ospita tanti giovani ma anche anziani, il più grandicello è Luciano Galligani, 85 anni. "Il maestro Muti dice sempre che la banda è il ’panda’ della musica perché siamo sempre dimenticati dalle istituzioni. Oggi per fortuna ci hanno chiamati", dice il presidente con una punta di rabbia. Sorride Otello Rossi, memoria storica della banda. Imbraccia la tromba: "Sono settant’anni che la suono – dice mostrandola – compirò 85 anni a giugno. La mia è una passione che coltivo da quando avevo 12 anni e cominciai a studiare musica. Ho lavorato come operaio al cantiere Orlando, ero saldatore elettrico, poi nel ’94 sono andato in pensione". La tromba è l’estensione della sua mano. Accanto a lui Lucrezia Maria Tusi, 16 anni. "Studio musica al liceo Palli – dice – corno come primo strumento e pianoforte come secondo. Passione per il corno grazie a mio fratello tre anni più grande di me che suonava il corno, così ho iniziato anche io. La banda mi serve per uno sfogo personale è un bel clima, siamo una grande famiglia". Ma la ciliegina sulla torta è

Giovanni Ughi. "Uto Ughi è mio cugino, i padri erano cugini. Sa perchè si chiama Uto? Per noi istriani Bruto, colui che uccide l’imperatore, è uno grande. Quindi Uto ha questo significato e ricorda anche il cugino morto a El Alamein". Giovanni Ughi, originariamente il suo nome era Ivan? "Siamo istriani e nel ’26 i fascisti ci imposero di cambiare nome con un editto di Stato perchè non si potevano usare nomi non italiani". Giovanni, ex insegnante di chimica a Firenze, vive a Nibbiaia. "Vivo qui ma sono apolide, sono istriano. Tanta passione per la musica, mio nonno suonava il violino. Uto ha dedicato tutta la sua vita alla musica. Io suono il sassofono baritono perchè le bande hanno bisogno della parte di armonia dei bassi, non solo prime donne dei clarinetti".