Il mio Golfo suona il rock Questa è una Skaletta che funziona sempre Da 30 anni locale cult

Circolo Arci fondato nel 1994, continua a essere un punto di riferimento. Da qui sono passati grandi nomi della scena alternativa e non solo. Il direttivo: "Qual è il nostro segreto? L’amicizia, l’umanità, l’inclusione".

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Il mio Golfo suona il rock Questa è una Skaletta che funziona sempre Da 30 anni locale cult

In tanti locali e arene sparsi per l’Italia la fanno da padrone la trap, l’hip hop, il reggaeton. Ma in riva al golfo il Dio del rock è sempre vivo e vegeto e la Skaletta, Arci fondato nel 1994, continua a essere un punto di riferimento per chi ama quello che per molti è molto più di un genere musicale. Nei locali di via Crispi, che da quasi 30 anni hanno visto alternarsi un viavai di artisti sul palco, poco è cambiato: un bancone, le colonne animalier, le pareti tappezzate di opere testimoni di uno scoppiettante movimento danno il benvenuto. Ci sono la storica insegna realizzata dal compianto Gianluca Lerici, più noto come Professor Bad Trip, gli scatti in formato gigante e rigorosamente in bianco e nero di Jacopo Benassi, i manifesti e le illustrazioni di Manuel Cossu, artista che si divide fra batteria, pennelli e colori e regala perle dai tratti nervosi e quelli di Riccardo Bucchioni, molto più di un grafico, creatore di mondi e personaggi. Esordi figli di entusiasmo e fame di note ed arte, a supporto di un movimento nascente che stava per lanciare il Golfo in tutto il mondo: il punk rock dei Las Pezia Rockers: Manges, Peawees i gruppi da esportazione. Da contenitore culturale a live club. La Skaletta consolidava così la sua identità e iniziava a richiamare band e spettatori da tutta Italia: piovevano demo di gruppi diversi al direttivo, per trovare uno spazio per esibirsi e la scena live non era mai stata così in forma alla Spezia.

Sono passati da qui i Verdena agli esordi, ma anche grandi nomi della scena alternativa: Queers, Screeching Weasel, Gang, Diaframma e il locale portò CJ Ramone, ultimo bassista del gruppo cult newyorkese, nel più ampio auditorium del centro giovanile comunale Dialma Ruggiero. Indimenticati altri anni fecondi: quelli dello Spazio Boss, progetto con cui i quattro circoli Arci spezzini rappresentati da ognuna delle lettere dell’acronimo - oltre al locale di via Crispi, c’erano Btomic, Origami, Shake Club - , insieme al “Dialma” diedero vita ad intense stagioni estive all’insegna della musica e delle arti negli spazi della Pinetina e del Centro Allende.

E la storia continua: apertura ai dj set, allargamento delle attività, anche in concomitanza con il Covid, sfruttando il giardino esterno: reading, mostre, dibattiti, teatro (l’ultimo esperimento, la Stand Up Comedy). E, naturalmente, tanta musica. "Quando c’è la voglia di portare avanti un progetto – spiega Federica Pantani a nome del direttivo -, non c’è pandemia che possa fermarti. Noi siamo sempre gli stessi che hanno iniziato un lungo viaggio molti anni fa, la Skaletta è cambiata, si è evoluta, si è arricchita nei contenuti e nelle proposte artistiche, c’è maggiore cura dei dettagli, attenzione alla qualità dei prodotti. Ma alla fine il collante è l’umanità che ci tiene uniti. In poche parole l’amicizia e il rispetto, l’inclusione. Nessuno deve sentirsi emarginato. Che poi è il motto dell’Arci".

Chiara Tenca