Ecco i quattro Palazzi della Cultura viareggina tradizione e storia della città

Punti di riferimento / Palazzo delle Muse, Villa Museo Paolina Bonaparte, Villa Borbone e Torre Matilde sono tra i grandi protagonisti in Versilia

Villa Borbone è tra i luoghi più affascinanti di Viareggio

Villa Borbone è tra i luoghi più affascinanti di Viareggio

Viareggio, incastonata sul litorale della Versilia, è conosciuta per le sue spiagge che si affacciano sul Mar Ligure, il suo porto e i grandi arenili, le architetture liberty e lo storico Carnevale, uno dei più famosi e antichi del mondo. Ma tra il turismo balneare e la grande festa annuale animata dai celebri carri c’è spazio anche per i palazzi della cultura viareggina. Stiamo parlando di quattro punti di riferimento della città sorta sull’antica Via Regia, che contribuiscono ad arricchire il suo patrimonio artistico e folcloristico: il Palazzo delle Muse, la Villa Museo Paolina Bonaparte, la Villa Borbone e la Torre Matilde. Edifici dal valore culturale e storico inestimabile, che hanno alle spalle una tradizione ultracentenaria risalente fino al XVI secolo. È il caso, quest’ultimo, della Torre Matilde, un esempio di architettura militare della prima metà del 1500 la cui origine è legata a doppio filo a quella della città. Questa torre è diventata nel tempo il simbolo di Viareggio, venendo raccontata nelle pagine di Tobino e raffigurata nei dipinti di Viani e di D’Arliano. La città toscana si presenta così anche tramite la Torre Matilde, che venne costruita (non da Matilde di Canossa, da qui la sua denominazione seppur erronea) come protezione a partire dal mare fino a diventare testimone immobile di secoli di vita e cambiamenti. Dopo diversi lavori di restauro, il Comune di Viareggio ha da poco avviato un progetto di musealizzazione digitale che porterà questo edificio simbolo a porsi ancor di più come un ponte tra il passato e il presente della città. Lavori comunali di restauro che riguardano anche il Palazzo delle Muse, di cui stanno venendo ristrutturati il tetto, l’ultimo piano e la facciata. La sua costruzione si deve al medico Giuseppe Barellai, che commissionò l’opera - terminata nel 1869 - come centro di cura per i bambini affetti da scrofola. Il Palazzo delle Muse venne poi acquistato dal Comune di Viareggio nel 1938 per adibirla a scuola e, in qualche locale, a parte della Biblioteca pubblica. Con la stessa solennità si presenta la Villa Museo Paolina Bonaparte, costruita nel 1822 - lungo quelli che al tempo erano i limiti settentrionali di Viareggio - con l’obiettivo di creare una piccola dimora lontana dalla vita sociale ma vicina alla natura. La residenza di Paolina Bonaparte si pone come una testimonianza diretta del concetto aristocratico di villeggiatura e adesso ospita mostre d’arte temporanee, così come eventi culturali di vario genere. Nello stesso anno venne costruito un altro dei palazzi della cultura viareggina: Villa Borbone. Nato come casino di caccia inserito nel grande parco che Maria Luisa Borbone, duchessa di Lucca, aveva fatto progettare dall’architetto Lorenzo Nottolini, l’edificio attuale è il risultato di una serie d’interventi attuati lungo tutto l’Ottocento. La Villa è tra i luoghi storici più affascianti della città della Versilia e sorge all’interno di uno degli spazi più suggestivi dell’intero territorio, ovvero il Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Non solo cultura, il giardino sonoro e il parco ospitano anche cene di gala e cerimonie, convegni e, specialmente nella stagione estiva, eventi musicali e spettacoli teatrali. Durante la prima guerra mondiale la Villa venne requisita in quanto austriaca venendo poi restituita ai legittimi proprietari che vi si stabilirono fino al 1985, venti anni prima che il Comune di Viareggio riunificasse il complesso monumentale con l’acquisto della cappella degli eredi Borbone.