
Coppa Barontini. La donna al timone dello storico Comitato: "Passione e amore"
Monica Bellandi la prima donna al ’timone’ del Comitato Coppa Barontini. "E’ una bella esperienza – ci racconta la Bellandi – ho subito cercato di entrare dentro a questo mondo, finchè lo vivi dall’esterno è un’altra cosa. Ho portato una grande passione e grande amore per questa città con la consapevolezza che ci sono tante cose che possiamo fare per renderla migliore. Avere amore e passione non vuol dire riterla perfetta ma il filo rosso dell’essere livornese è apertura, accoglienza, capacità di far sentire tutti a proprio agio".
Cosa farete nel 2024?
"Il comitato della Barontini è l’uncio che organizza eventi e momenti di riflessione riuniti nel contenitore ’Aspettando la Barontini’. Abbiamo tante idee con un focus che sarà dedicato alla violenza sulle donne".
Nella voga la forza muscolare fa la differenza, l’uomo è avvantaggiato...
"Le dirò! Abbiamo aperto il mese con gli auguri in cantina e abbiamo invitato tanti giovani a giocare con i remoergometri con squadre tirate a sorte senza differenze di genere e non c’era percezione che ci fosse una differenza di sostanza. Io credo che soprattutto sui giovani, se tutti noi collaboriamo, si possa fare un cambiamento culturale".
E’ sempre difficile avvicinare i ragazzi a questo sport?
"Quando si è ripreso la normalità delle gare remiere, dopo il Covid, c’era talmente tanta voglia che la risposta è stata molto positiva. Un rinnovato interesse, molto meno della competitività tra quartieri, ma per la riscoperta della voga. Tante cantine oggi hanno giovani".
Monica, lei ha lavorato per tanti anni in porto. Guardando indietro cosa vede?
"Ho iniziato a lavorare in Compagnia a 19 anni, e ci sono rimasta fino al ’91 poi sono diventata direttore di Tdt. Non ho mai registrato nessuna molestia o mancanza di rispetto a sfondo sessista. Il mondo portuale livornese era ed è ancora un mondo sano dove esiste il rispetto delle persone".