La "Nave di Carta" porta la cultura in mezzo al mare

Inclusione e rispetto dell’ambiente sono le prerogative dell’associazione. Diecimila persone coinvolte dal 1998 a oggi. Lotta al disagio con la navigazione.

La "Nave di Carta" porta la cultura in mezzo al mare

Inclusione e rispetto: di se stessi, degli altri e dell’ambiente che ci circonda. Per descrivere in pochi termini l’impegno che ogni giorno l’associazione La Nave di Carta, porta avanti attraverso i suoi progetti occorre partire da qui. Impossibile elencare tutte le attività in cui la vulcanica associazione è impegnata. Dal 1998, data della sua fondazione ad oggi, con loro hanno navigato più di 10.000 persone. Dall’uscita giornaliera per le scuole, alle crociere lunghe. Dai progetti di riabilitazione, a quelli di messa alla prova per i ragazzi del Cgm. Perché come spiega Marco Tibiletti presidente e fondatore: "In barca tutto è possibile". Ad accoglierli, dal 2000, l’affascinante Goletta Oloferne, barca da lavoro del 1944. “La Nave di Carta” si fregia di un nome poetico, che come spiega Tibiletti è nato dall’idea di costituire "un’associazione di cultura del mare che mettesse al centro la letteratura di mare, e facesse conoscere i navigatori solitari e le imbarcazioni storiche. Sono gli anni cui escono libri che parlano del mare in una dimensione nuova, di ricerca di sé, di un’avventura, anche interiore, e tantissima gente, sull’onda dei racconti dei navigatori solitari prende il largo". È però quando inizia a parlare dei progetti di vela solidale, riabilitativi ed educativi svolti dall’associazione, che la voce di Marco si fa più intensa. Scopriamo così che in un’imbarcazione a vela, ‘instabilità e prossimità’ funzionano come acceleratori per stringere legami e relazioni. "La barca – racconta Marco Tibiletti – è un potentissimo mezzo di inclusione, cura e riabilitazione. In barca lasci a terra quello che sei, cambi il punto di vista". Nel 2006, la Nave di Carta organizza per la prima volta alla Spezia un raduno di vela solidale. Tre anni prima, era stata sempre la città ligure a tenere a battesimo la nascita dell’“Unione italiana vela solidale”, federazione che oggi conta 20 associati che si occupano di interventi a favor di qualunque tipo di disagio attraverso la navigazione. L’immagine iconica del primo raduno è quella di 70 imbarcazioni ormeggiate l’una di fianco all’altra al motto di: “Siamo tutti sulla stessa barca”. Quest’anno, quel motto tornerà a risuonare il 29, 30 settembre e 1° ottobre con Marelibera, il festival della vela solidale. Tre giorni di incontri, spettacoli, laboratori. "Nel nostro venticinquesimo anniversario – racconta Tibiletti – per noi è importante dire che qui è nato questo importante movimento".

Maria Cristina Sabatini