
Michael Guttman con Jing Zhao durante l'apertura della XVIII edizione del festival
Si è conclusa da poco “La Stravaganza”, XVIII edizione del festival “Pietrasanta In Concerto”, iniziativa fondata e diretta dal celebre violinista Michael Guttman che, come da tradizione, si svolge nella suggestiva cornice del Chiostro di Sant’Agostino in Piazza del Duomo. Il complesso monumentale costituito dalla Chiesa di Sant’Agostino e dall’attiguo ex-convento, con il caratteristico Chiostro, è un polo di enorme interesse storico-artistico che risale a partire dal XIV secolo e che vede i contributi di artisti illustri come Leonardo Riccomanni, Donato Benti, Zacchìa il Vecchio, Bonuccio Pardini e Astolfo Petrazzi. A quest’ultimo sono attribuiti gli affreschi del Chiostro, che andrebbero in parte restaurati, rappresentanti gli episodi della vita del Santo a decoro del peristilio di colonne in marmo, dove si svolgono i concerti. Questa profondità artistica rispecchia lo spirito del luogo che, attraverso un’acustica eccelsa, crea un’atmosfera «perfetta per la musica da camera e di estrema godibilità per il ristretto pubblico di sole 320 persone», ha affermato Michael Guttman, che di Pietrasanta è anche cittadino onorario. Il direttore ha dedicato questa edizione alla stravaganza - dal latino medievale extravagans, ovvero ciò che divaga, che esce fuori dalla consuetudine - nella musica, esplorando i legami tra il grande repertorio classico, contemporaneo, romantico fino al Barocco, ed il mondo sonoro del folk gipsy, irlandese, armeno, spagnolo, con incursioni a Gerusalemme e Vienna, momenti di tango e trascrizioni inedite. Nella grande apertura, dedicata alla memoria del maestro Seiji Ozawa, si sono esibiti la residente Brussels Chamber Orchestra assieme a Guttman, il giovane talento Giuseppe Gibboni, la violoncellista Jing Zhao e Lulu Wang, virtuosa del bayan. Si sono poi susseguiti: un concerto dedicato alla musica armena, ricca di talenti emergenti; il violinista russo Aleksey Igudesman insieme alla polipercussionista Lucy Landymore; Roby Lakatos con il suo Ensemble, concerto in piazza accompagnato da Guttman, Jing Zhao e Lulu Wang, il trio ha poi dedicato la quinta serata al genio di Astor Piazzolla, accompagnati dal pianista Andrea Mariani; la “festa di concerti” con il chitarrista russo Artyom Dervoed e il flautista Andrea Griminelli insieme ad altri musicisti eccelsi; il Jerusalem Quartet in due serate: la prima con il clarinettista Pierre Génisson e la seconda con il pianista Matan Porat, inframezzate da Maxim Vengerov al violino con Polina Osetinskaya al pianoforte; il folk irlandese di Daniel Hope e Air Ensemble; il quartetto Michelangelo accompagnato da Zhao e dal pianista Alexander Melnikov. Nella scelta degli artisti ha pesato «la capacità di comunicare con entusiasmo le idee musicali al pubblico. E infine, - ha affermato Guttmann - un'intelligenza musicale che vada oltre la pura abilità artistica», ricordando l’importanza di comunicare le emozioni per una forma d’arte priva di confini.