
Il tecnico granata Leonardo Menichini osserva la squadra
Menichini a casa sua, da Ponsacco a Pontedera ci vuole pochissimo tempo infatti. E a Pontedera il tecnico punta a confermare, come minimo, la notevole stagione scorsa. L'esperienza non gli manca, la pazienza nemmeno. Anzi, dopo tutto quello che ha visto in carriera chissà che non sia questo il suo pregio migliore. Leonardo Menichini parlava così il giorno della sua presentazione, lo scorso ottobre, chiamato al posto di Agostini: "Sono contento di essere qui. Ho avuto anche proposte da altre società, ma ho scelto la proposta del Pontedera perché conosco l’ambiente, e perché credo nelle potenzialità dei giocatori. Non so perché non le abbiano espresse. Sicuramente c’è stato anche un pizzico di sfortuna, ma penso che questa squadra abbia potenzialità che non ha ancora tirato fuori. So di avere una grande responsabilità, ma sono abituato perché ho allenato anche in piazze molto più calde e più polemiche. Tuttavia questo non mi deve far rilassare, ma mi deve far dare il meglio per raggiungere la salvezza". Salvezza, quasi in scioltezza con un girone di ritorno da applausi, primo turno dei playoff e pazienza per quell'eliminazione immediata. Menichini è da un vita, letteralmente, sulle panchine di quasi tutta Italia. Con una parentesi in Albania, al Tirana, nella stagione 2005-06, con lo sfizio di un turno di Champions League superato. Preliminare, d'accordo, ma per il club albanese un momento storico. Metà di quella vita da allentore come vice, soprattutto di Carlo Mazzone, seguito quasi ovunque. In epoca più recente con i galloni di "titolare", dopo l'esperienza breve all'Ancona nella disastrosa annata 2003-04, una delle squadre peggio assortite nella storia del massimo campionato italiano. Due le promozioni in carriera, una con il Lumezzane dalla C-2 alla Prima Divisione, e una con la Salernitana dalla C alla B. Menichini grande uomo di campo, a cui non dispiacciono le missioni impossibili o quantomeno difficili. Entrare a campionato in corso, il più classico degli aggiustatori o traghetttori; anche se questa con il Pontedera sarà la sua quinta esperienza di continuità dopo il primo anno, dopo Lumezzane, Crotone, Reggiana e Monterosi Tuscia. In due occasioni è finita con un esonero, in Calabria e in Emilia, mentre negli altri casi ha potuto concludere la stagione. A Pontedera può proseguire il suo percorso.