
Il presidente del Livorno Joel Esciua con il nuovo allenatore Alessandro Formisano
L’ultima volta in Serie C era stata nella stagione 2020/2021, chiusa all’ultimo posto con la retrocessione e poi l’esclusione dalla Lega Nazionale Dilettanti, costringendo il club a rifondare per ripartire dall’Eccellenza. A quattro anni da quella sfortunatissima stagione, il Livorno tornerà a giocare tra i professionisti. E la promozione è arrivata con ben quattro giornate d'anticipo, chiudendo il Girone E di Serie D in testa con largo distacco e aggiudicandosi anche la poule scudetto con la vittoria per 2-1 sul Siracusa in finale. Tanta gioia per il club e i tifosi amaranto, ma lo sguardo è ben fissato sul futuro. Non è infatti un mistero che l’obiettivo del presidente Joel Esciua sia la promozione in Serie B. Il sessantunenne brasiliano non si è mai nascosto, e anzi ha alzato il tiro promettendo di conquistare l’obiettivo entro il 2027, riportando il Livorno in un campionato in cui manca dalla stagione 2019-2020. Un sogno nobile che però va a scontrarsi con la realtà di un Girone B molto agguerrito. Il Livorno inizierà il suo percorso il 22 agosto sfidando subito la Ternana di Fabio Liverani, poi seguiranno le sfide contro le grandi favorite tra cui la Juventus Next Gen, l’Arezzo e l’Ascoli. Gli amaranto però ci vogliono provare, forti anche della loro storia e dei loro tifosi. A guidare questo sogno, però, non ci sarà Paolo Indiani: dopo aver conquistato la promozione, il club e il tecnico hanno risolto il contratto, con quest’ultimo che si è potuto trasferire al Grosseto. La scelta della società è ricaduta sul giovane Alessandro Formisano, tecnico che nella scorsa stagione ha sfiorato la promozione in Serie B con la Pianese, fermandosi però contro il Pescara ai playoff. Una decisione fatta per investire su un «progetto sostenibile che ruoterà intorno ai giovani», come sottolineato dal presidente Esciua durante la conferenza di presentazione del nuovo tecnico. In quest’ottica sono arrivati giocatori di prospettiva come il portiere Jacopo Seghetti dall’Empoli e il terzino Davide Gentile dalla Fiorentina. Ma è stata mantenuta anche l’esperienza e il cuore del gruppo, con i rinnovi di Federico Dionisi, Simone Rossetti e Federico Russo. Il Livorno vuole già stupire nella sua prima stagione di ritorno tra i professionisti, con un gruppo e un allenatore giovane pronti a mostrare tutte le loro capacità, e con l’obiettivo dichiarato di tornare in Serie B entro due o tre stagioni. In attesa del debutto ufficiale in Serie C contro la Ternana, è stata risolta una delle questioni più spinose dell’estate amaranto, ovvero quella legata al logo. Il club aveva annunciato una vera e propria rivoluzione in termini di design, abbandonando lo storico dollaro in favore di un logo moderno ed essenziale, composto solo da due linee a comporre la lettera “L”. Durissima la reazione dei tifosi, che ha costretto la società a intervenire con un comunicato: «Stiamo prendendo atto del vostro malcontento e valutando soluzioni alternative». Da qui la decisione di condividere sui social quattro diversi loghi e di lasciar scegliere ai tifosi, tramite un sondaggio. Ma nulla, anche la nuova proposta è stata rigettata dalla piazza e, specialmente, dai tifosi sui social, portando il club a un’importante decisione: «In quella che sarà la stagione dei 110 anni dalla fondazione del nostro club, disputeremo un intero campionato con il simbolo della città di Livorno sul petto». E finalmente è pace fatta con i tifosi, con la scelta dello stemma della città da portare sulla nuova divisa.