
Guido Pagliuca è nato a Cecina il 17 febbraio 1976
La Toscana è a tutti gli effetti il regno preferito di Guido Pagliuca. Tecnico considerato una sorta di mago delle promozioni e protagonista di una carriera lunga e felice, in numerose squadre della regione. Pagliuca, che ha smesso giovanissimo con il calcio giocato (ha appeso gli scarpini al chiodo a soli 28 anni), ha girato in lungo e in largo la Toscana, riuscendo sempre a lasciare il segno. Dopo aver guidato Cecina, Lucchese, Borgo a Buggiano, Gavorrano, Real Forte Querceta, Ghivizzano, Pianese e Siena, arriva sulla panchina dell'Empoli. La più prestigiosa della sua carriera. Il presidente Corsi lo ha scelto per rilanciare le ambizioni della sua creatura e per tornare immediatamente nel campionato di serie A dopo la cocente delusione dello scorso anno, quando i toscani chiusero con la retrocessione. Pagliuca è pronto a mettersi in discussione e a lasciare il segno. Ha una voglia matta di confrontarsi con una piazza importante e ambiziosa: ha raggiunto con Lucchese e Borgo Buggiano la promozione dalla D alla serie C; ha portato tra i cadetti la Juve Stabia e ora tenterà per la prima volta in carriera di raggiungere la massima serie. Un traguardo che sogna da una vita. Da quando, nel 2007, il Cecina (che gli aveva affidato la guida delle squadre giovanili), lo chiama in sostituzione del tecnico Galbiati. Subentra all'ex terzino di Lazio e Fiorentina e per tre stagioni guida (tra mille problematiche), la squadra della sua città. Sono anni complicati, nei quali il club vive momenti di difficoltà: i soldi scarseggiano e Pagliuca è costretto a trovarsi anche un'altra attività per poter andare avanti. La mattina lavora in uno dei supermercati della cittadina toscana, il pomeriggio aiuta il padre in cantiere e la sera indossa scarpini e tuta e inizia a guidare la squadra. Nella stagione 2009-10 arriva il primo, grande traguardo. Il tecnico allena il Borgo a Buggiano, la squadra di una piccola cittadina (ottomila abitanti) in provincia di Pistoia. Chiude il campionato di serie D al primo posto ed ottiene una storica promozione in serie C. Seguono due esperienze negative al Gavorrano e al Bogliasco d'Albertis, prima della seconda, storica promozione. Torna in Toscana e guida la Lucchese, trascinandola in serie C, dopo un cammino esaltante. La squadra rossonera arriva all'ultima giornata in seconda posizione, con una lunghezza da recuperare sulla Correggese. Il calendario regala un finale mozzafiato con lo scontro diretto all'ultimo turno. La Lucchese di Pagliuca vince la sfida con una rete nei minuti finali e approda in serie C. L'avventura del tecnico tra i professionisti, dura però solo tredici turni, prima dell'esonero. Poi, arrivano alcuni campionati altalenanti alla guida di Imolese, Real Forte Querceta, Ghivizzano e Pianese. Il club toscano (con sede a Piancastagnaio, piccolo borgo a due passi dal Monte Amiata), lo esonera in modo inaspettato a pochi turni dalla fine e con la squadra in piena corsa play off. “Una scelta non dettata dai risultati sportivi, ma da una presa di posizione della società”, si legge nel comunicato ufficiale. Pagliuca ci resta male, ma non si demoralizza: anzi, è subito pronto a ripartire. Da quel 13 aprile non subirà più l'onta dell'esonero. La Lucchese torna alla carica e lo ingaggia per rilanciare una squadra che (grazie alla mancata iscrizione di alcune società di Lega Pro) viene ripescata all'improvviso. I rossoneri sono inseriti in un girone di ferro, con Grosseto, Reggiana, Modena, Pescara, Siena e Cesena. Pagliuca regala un gioco e un'identità alla squadra, chiudendo la stagione all'ottavo posto, e raggiungendo i play off. Si ripete la stagione successiva a Siena, ma gli inadempimenti economici del club, e la penalizzazione di sei punti inflitta alla società, la fanno scivolare all'undicesimo posto. Il resto è storia recente: l'estate del 2023 lascia la sua amata Toscana per iniziare un'avventura eccezionale alla Juve Stabia: in due stagioni vince un campionato di Lega Pro e chiude in quinta posizione tra i cadetti, raggiungendo i play off. Si arrende in semifinale alla Cremonese, capace poi di festeggiare la serie A. Ora sogna di ottenere la tanto agognata promozione nella massima serie alla guida dell'Empoli. Ripartendo dai concetti che hanno caratterizzato la sua carriera e che ha ribadito nel giorno della sua presentazione ufficiale: organizzazione e responsabilità. Sogna di costruire “una rosa ambiziosa, capace di fare dell'umiltà e della consapevolezza, i propri tratti distintivi” e si definisce “un lavoratore al quale piace vedere la squadra riproporre in campo quanto fatto in settimana”. La sua ambizione si sposa con quella del club: Pagliuca e l'Empoli non vedono l'ora di lasciare il segno.