
Luca D'Angelo, tecnico dello Spezia dal 2023
«Ricordo sempre le parole di Joe Torre, allenatore di baseball italo-americano, che diceva: non è sbagliato perdere, l’importante è imparare dalla sconfitta». Così il presidente Charlie Stillitano, posto al comando dello Spezia dal nuovo patron Thomas Roberts, ha spiegato di recente i motivi che hanno portato il club a ripartire dal tecnico Luca D'Angelo, confermato come l’amministratore delegato Andrea Gazzoli e il direttore sportivo Stefano Melissano per dare «un segnale forte di stabilità e continuità». Una scelta compiuta del resto già prima della fine della scorsa stagione, in cui il terzo posto non è poi bastato alle Aquile per centrare l'agognato ritorno in quella Serie A abbandonata dopo la retrocessione del 2023, con il sogno sfumato nella doppia finale playoff persa contro la Cremonese di Giovanni Stroppa. «Mi dispiace di non aver ripagato la fiducia che era stata riposta in me e di aver visto la delusione su tutti quei volti», aveva detto allora proprio D'Angelo che, smaltita la cocente delusione, è pronto ora a riprendere il lavoro da dove lo aveva lasciato per saldare quella sorta di “debito morale” che avverte nei confronti dei tifosi, lui che nella sua carriera di promozioni ne ha già ottenute tre: una con il Rimini (riportato tra i professionisti nel 2011 alla sua prima stagione da allenatore), una con l'Alessandria (salito nella Lega Pro unica grazie al terzo posto nella Seconda Divisione 2013/14) e un'altra con il Pisa (condotto in B attraverso i playoff nel 2019 per poi sfiorare la massima serie nel 2022, costretto ad arrendersi al “solito” Stroppa nella finale playoff persa in quella occasione contro il Monza). Ed è con questa grande voglia di riscatto che a luglio si è presentato nel ritiro di Santa Cristina il tecnico pescarese, 54 anni sulla carta di identità e un passato da difensore con le maglie di Chieti, Sora, Castel di Sangro, Fermana, Alzano Virescit, Giulianova e San Marino (mentre da allenatore si è seduto anche sulle panchine di Fidelis Andria, Bassano Virtus e Casertana), che in Alto Adige ha potuto contare sull'aiuto dei suoi nuovi collaboratori Roberto Alberti e Luca Mora. «Il primo lo conosco da circa trent'anni, è stato mio compagno di squadra e anche un mio allenatore - spiegava D'Angelo all'inizio del periodo di “clausura” estiva -; è un uomo di calcio molto esperto con cui mi sono sempre trovato benissimo, sia dal punto di vista umano che professionale. Mora invece è stato un mio calciatore per tre anni, è un ragazzo intelligente che ha le attitudini giuste per fare questo mestiere, ha competenze e personalità. Sono molto felice del loro arrivo». Nuove professionalità al servizio di un allenatore tra i più preparati della cadetteria a livello tattico, maniacale nello studiare sempre nuove soluzioni sui calci piazzati e di cui i tifosi spezzini si sono presto innamorati non solo per i risultati fin qui conseguiti (l'anno prima di sfiorare la promozione ha ottenuto la salvezza diretta subentrando al timone di una squadra che al momento del suo arrivo era terzultima), ma soprattutto per la sua empatia e la sua umiltà, doti che ne fanno un leader “gentile”, sapiente nella gestione del gruppo e per questo amato dai suoi calciatori. La base di ripartenza è ancora il 3-5-2 che tante soddisfazioni ha regalato al suo Spezia nello scorso campionato e che D'Angelo ha riproposto già dalle prime amichevoli in Val Gardena. «Il modulo che adottiamo porta sicuramente a giocare in ampiezza, chiaro che dobbiamo ricercare anche la lunghezza - ha spiegato di recente -, perché abbiamo attaccanti che sanno attaccare molto bene la profondità e dobbiamo imparare a servirli al meglio». Un sistema in cui dovrà integrare il navigato difensore Andrea Cistana (classe 1997 ex Brescia) e l'attaccante Gabriele Artistico (classe 2003 arrivato dalla Lazio dopo la stagione vissuta tra i cadetti dividendosi tra Juve Stabia e Cosenza), ma anche far crescere giovani talenti come già gli è riuscito con il centravanti Francesco Pio Esposito, tornato alla casa madre Inter dopo aver segnato 22 gol (19 nel campionato passato) nelle 79 partite giocate nei suoi due anni a La Spezia. I nuovi “baby” da valorizzare sono il 21enne difensore Matteo Onofri (ex Ravenna), l'attaccante classe 2004 Vanja Vlahovic (in prestito dall'Atalanta) e il figlio d'arte Christian Comotto, centrocampista classe 2008 che ha già mostrato le sue qualità con la Primavera del Milan e agli ordini di Massimiliano Allegri nella recente tournée asiatica dei rossoneri (virale sui social il rigore segnato con il “cucchiaio” nell'amichevole contro il Perth Glory).