"Caro Luca, nervi saldi e prenditi questi playoff"

Osvaldo Jaconi parla del finale di campionato e del match con l’Ascoli "D’Angelo si dedica anima e corpo nel suo mestiere. Ha tanto da dire".

"Caro Luca, nervi saldi  e prenditi questi playoff"

"Caro Luca, nervi saldi e prenditi questi playoff"

di Michele Bufalino

Dalla Serie C2 alla Serie B per cinque anni sulla panchina del Castel di Sangro. Osvaldo Jaconi, ex allenatore di Luca D’Angelo ai tempi della favola sangrina in cadetteria parla di questo finale di campionato, anticipando i temi di Ascoli-Pisa, ma non solo. Jaconi, questo campionato è sempre più avvincente "Ritengo che la Serie B sia molto più difficile della Serie A perché il livello delle squadre è molto equilibrato. I playoff da qualche anno sono una vera e propria battaglia. Questo finale di campionato sarà molto stressante per tutte".

Come dovranno affrontare la partita Ascoli e Pisa?

"I nervi più saldi sono quelli che riusciranno a far pendere l’ago della bilancia a proprio favore. Le squadre ormai si conoscono a menadito, sarà fondamentale l’interpretazione dei giocatori in campo, dando seguito a ciò che un allenatore chiede. Sarà fondamentale gestire i nervi e nella fase finale di un campionato è anche questa una componente importante da non sottovalutare".

Cosa consiglierebbe a D’Angelo?

"Non ha bisogno di consigli, viene da una lunga gavetta, base principale per ognuno di noi allenatori. Conosce i suoi giocatori al meglio e sa intervenire nella maniera migliore. Finora ha fatto un campionato di grande livello, questa è una gara che deve essere interpretata nel migliore dei modi".

Lei è stato cinque anni al Castel di Sangro, D’Angelo è al suo quinto anno a Pisa. Qual è il segreto della longevità in panchina?

"Per essere mantenuti per diverso tempo vuol dire che si ha qualcosa da dire e da dare all’interno della società. È un modo di essere, di comportarsi, di insegnare qualcosa. Sia per me che per Luca penso che possa trattarsi di questo. Il risultato dovrebbe venire per ultimo e non per primo. Quando ero in C2 col Castel di Sangro c’è stato un momento fortemente negativo. Il presidente Gravina ci disse che per i risultati forse andava presa qualche decisione, ma dal lato umano e professionale invece avevamo dimostrato di dare tanto. Confermò tutti e poi a fine campionato andammo in C1".

Ci parli di Luca D’Angelo calciatore...

"Luca è arrivato a darci manforte nel campionato di Serie B. Avevamo bisogno di un centrale con la sua statura e potenza fisica. Aveva un importante colpo di testa e una grande capacità di stare in gruppo. Entrare in un gruppo non è mai facile, soprattutto per noi che venivamo da 3 campionati insieme. Lui entrò bene e si fece ben valere. SI è fatto voler bene ed ha dimostrato di essere un elemento prezioso. Ha sempre lavorato con grande serietà in allenamento. Adesso gli auguro grande fortuna perché questo è uno dei mestieri più difficili nello sport. Ci dedica anima e corpo e questo ha influito secondo me nel far breccia nei cuori dei dirigenti e dei tifosi nerazzurri".

Vi sentite spesso?

"Sì, ci sentiamo spesso, anche attraverso una chat con tutta la vecchia squadra del Castel di Sangro che su whatsapp creammo per festeggiare l’anniversario della promozione".