FABRIZIO MORVIDUCCI
Agrofutura

Dario Nardella: "Le priorità: occupazione, filiere di qualità, biologico"

"I fondi per l’Agricoltura a livello europeo contano un terzo del bilancio dell’Unione e rappresentano uno strumento fondamentale di finanziamento...

"I fondi per l’Agricoltura a livello europeo contano un terzo del bilancio dell’Unione e rappresentano uno strumento fondamentale di finanziamento di tutte le politiche agricole". Dario Nardella, ex sindaco di Firenze, oggi europarlamentare, è il coordinatore dei socialisti e dem nella Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo.

Quali sono i prossimi passaggi?

"Nelle prossime settimane la Commissione sarà al lavoro per predisporre il nuovo piano per la politica agricola comune. E’ in questa sede che occorre lavorare bene per avere più vantaggi sul territorio. E’ nostra volontà chiedere di aumentare il fondo da destinare all’agricoltura, portandolo a 386 miliardi di euro per assorbire l’effetto negativo dell’inflazione e la riduzione del reddito

per gli agricoltori".

In questa azione avete delle priorità?

"Certamente. La prima è investire sull’occupazione giovanile. La Toscana, come età media degli agricoltori, è in linea con il dato nazionale che, con 62 anni, è sicuramente preoccupante. Siamo i peggiori d’Europa e dobbiamo migliorare. La seconda priorità, non meno importante, è orientare aiuti diretti sugli agricoltori che lavorano su filiere di qualità, sul biologico e sull’innovazione tecnologica. E qui la Toscana è al top tra le 300 regioni europee come numero di prodotti biologici ed è tra le migliori per quanto riguarda i prodotti a indicazione geografica Dop e Igp. Il mio impegno sarà quello di costruire politica agricola europea che da qui al 2035 valorizzi al massimo le possibilità dell’agricoltura toscana orientata alle filiere corte e alla sostenibilità".

Ma l’agricoltura può prescindere dalla tutela dell’ambiente?

"Trovo sbagliato l’atteggiamento che abbiamo sul piano nazionale di contrapporre agricoltura alla tutela dell’ambiente. Pensare che si possa fare un’agricoltura ignorando il cambiamento climatico sarebbe come dire che le alluvioni e la siccità non riguardano gli agricoltori italiani ed europei. Per questo ritengo che si opportuno investire su agricoltura sostenibile, riducendo l’uso di pesticidi e ponendo attenzione all’impatto degli allevamenti intensivi. Non stiamo parlando di una visione ideologica e burocratica della tutela ambientale, ma della valorizzazione degli agricoltori come agenti ambientali. Pensiamo all’importanza di combattere l’abbandono dei boschi e dei campi, o a come l’innovazione tecnologica in agricoltura può ridurre le emissioni inquinanti. La Toscana può giocare un ruolo da protagonista attraverso il biologico, gli investimenti produttivi, gli allevamenti sostenibili e la tutela della biodiversità".

Fabrizio Morviducci