PAOLO BROGI
Sport

La Robur ne combina di tutti i colori e va ko. C’è da lavorare e magari pensare un piano B

Sbagliare due rigori e subire il più beffardo degli autogol è una ‘sfida all’almanacco’. Ebbene nell’esordio in campionato il Siena...

Sbagliare due rigori e subire il più beffardo degli autogol è una ‘sfida all’almanacco’. Ebbene nell’esordio in campionato il Siena...

Sbagliare due rigori e subire il più beffardo degli autogol è una ‘sfida all’almanacco’. Ebbene nell’esordio in campionato il Siena...

Sbagliare due rigori e subire il più beffardo degli autogol è una ‘sfida all’almanacco’. Ebbene nell’esordio in campionato il Siena si è visto sputare contro una dose di sfortuna da stendere Real Madrid e Psg messe insieme. Primo rigore calcalciato sul palo, secondo (peraltro inesistente) parato e traversa colpita sulla ribattuta. In precedenza c’era stata la clamorosa carambola dell’autogol che ha fatto godere il Tau. Roba da matti. Prendete appunto l’almanacco per vedere se esistono precedenti del genere nella storia bianconera, ma la ‘sfida’ di certo la perderete. Speriamo solo che tutta la sfortuna si sia concentrata nella prima giornata di campionato, altrimenti urge una rapida benedizione a squadra, maglie, palloni e tutto il necessario.

Detto questo sarebbe da fessi pensare che la colpa sia soltanto di una dea bendata cattiva o almeno distratta. Contro una squadra non certo irresistibile come il Tau Altopascio la Robur ha fatto comunque fatica. Troppa fatica. Gli ospiti del solito Maraia, strutturati fisicamente, hanno costruito qualcosa all’inizio, per poi alzare il muro difensivo e affidarsi a palloni lunghi, spesso calciati un po’ come capita. Qui serviva una Robur diversa, magari più imprevedibile a livello tattico e pronta a buttarsi in avanti con forza, grinta e determinazione, piuttosto che con le solite trame poco efficaci e molto scontate. E invece niente di tutto questo. L’assetto è rimasto lo stesso o quasi, il palleggio dietro uguale a sempre, lento e prevedibile, e anche la propensione ad aspettare sempre l’aggressione dell’avversario sulla linea di difesa non è cambiata. Il problema è che il Tau nemmeno ci ha pensato a mettere il capo fuori, arroccandosi negli ultimi sedici metri e non soffrendo mai. Ebbene a rischio di passare da eretico penso serva un piano B. E al più presto.

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