Laura Valdesi
Siena

Siena, i piani di Theodore Westerman: “Violenta adesso è l’imperatrice. Cena per dire grazie alla Selva e a Tittia”

Venerdì ha invitato nella sua villa fantino e dirigenti di Vallepiatta. “Se mi sento il Getty del Duemila? Il percorso della mia famiglia è all’inizio ma vogliamo come lui il meglio per Siena: cavalli buoni per le Contrade”

Palio di luglio 2023 vinto dalla Selva. Theodore Westermann proprietario di Violenta da Clodia

Palio di luglio 2023 vinto dalla Selva. Theodore Westermann proprietario di Violenta da Clodia

Siena, 26 settembre 2023 – Venerdì a casa di Theodore Westerman ci sarà la cena per festeggiare il secondo Palio vinto dalla sua cavalla, Violenta da Clodia. Che differenza c’è rispetto a quella del 2022?

«Intuisco di più i meccanismi del Palio, comprendo appieno come si possa godere di una vittoria così importante nella vita. Abbiamo capito, tutta la famiglia, quanto è alta la stella di Violenta. Dopo il primo successo la voglia di vincere personalmente è cresciuta. Trionfare una volta? Favoloso. Due volte? Direi speciale».

Cosa ha capito in particolare dei meccanismi palieschi?

«Difficile tradurlo in parole. I movimenti delle persone, la forza delle Contrade, i cambiamenti dei punti di vista, quanto e come i cavalli sono chiacchierati. Anche le frizioni fra rivali, persino se sono fuori dal Campo e non corrono. Ho capito l’esclusione di luglio 2022 di Violenta ma non mi è piaciuta. Rispetto i meccanismi del Palio però resta la mia voglia di vincere».

Sembra di sentir parlare Tittia quando ribadisce che non è mai stanco di successi. Lui il fantino di Violenta nel 2022 e nel 2023: che rapporto c’è?

«Dal primo momento in cui ci siamo incontrati nel Nicchio è sempre stato aperto verso di me. Forse perchè oltre che sardo ha sangue tedesco, ha capito quanto era difficile entrare in questo mondo se vieni da fuori. C’è un bel rapporto fra noi, agevolato dall’aver vinto insieme. Capisce quando gli dico che voglio trionfare ancora, siamo molto simili ma non è lo stesso. La sua voglia è straordinaria».

Vincere sempre, quante volte l’ha ripetuto Theodore.

«Il medesimo obiettivo di tutte le Contrade».

Venerdì chi sarà presente alla cena a casa Westerman?

«Babbo, mamma, lo zio, alcuni miei amici da Londra. Poi i dirigenti, il capitano della Selva, i mangini, la stalla. Naturalmente Tittia e Ilaria. Massimo Milani non ci sarà perché va all’Arco di Trionfo. Una cena molto intima per dire grazie alla Contrada e a Giovanni».

Che regalo farai a Violenta?

«Una montagna di caramelle polo! E’ speciale per me e per la famiglia. Così intelligente, così forte. Un grande affetto, se non avesse vinto l’amerei lo stesso».

La vostra è una famiglia che lavora nel mondo della finanza. Eppure hai preso la febbre da Palio?

«Babbo dice sempre che è bella ma una malattia lo stesso. In realtà tutti noi in famiglia abbiamo un nostro modo di amare il Palio. Lui e mio fratello mi hanno dato la responsabilità di occuparmi delle corse. Dispiace che Ungaro, il cavallo di mio fratello, non sia stato scelto. Anche mamma è innamorata di Violenta, babbo lo stesso anche se (ride, ndr) a livello per così dire più manageriale. Vuole capire se c’è o no la possibilità di correre».

Hai foto di Violenta nello studio a casa?

«Ho persino il nerbo di Violenta della vittoria del Leocorno, un piccolo pezzo di tufo di entrambi i Palii vinti, i primi ferri usati dalla cavalla debuttando in Piazza per le prove di notte».

Cosa dicono gli amici della vostra ’malattia’?

«Ne ospitiamo tanti durante i Palii. Nei quattro giorni li portiamo a fare visita alla stalla dove c’è Violenta, ai musei della Contrada in cui corre. Dopo i due successi hanno compreso quanto enorme è la gioia di vincere per i contradaioli. La cosa più bella è condividere la mia passione con i popoli di Siena, dopo Violenta arriveranno altri cavalli».

Vuol dire che potrebbe non essere presa nel 2024?

«Voglio solo festeggiare questo secondo successo al massimo perché siamo stati fortunati, abbiamo vinto veloci. Sarà più difficile ora, dobbiamo trovare altri mezzosangue. Se Violenta ci sarà? Devo parlare con Massimo che l’allena. Certo, sarebbe bello fare un tris».

Ti senti un po’ il Mark Getty degli anni Duemila?

«Forse un po’ nel senso che, per questo lo ringrazio, ha aperto la strada. E’ il proprietario più importante di Siena, vogliamo la stessa cosa: portare cavalli buoni per le Contrade e per i popoli. Il progetto della nostra famiglia, rispetto al suo, è però soltanto all’inizio: intendiamo correre più spesso con i nostri cavalli. C’è Zentiles in cui crediamo molto, abbiamo Bonitas che è di un amico belga che ho contagiato con la mia ’febbre’. Con Getty c’è una competizione positiva, nel senso che vogliamo entrambi il meglio per Siena».

Theodore Westerman monta a cavallo?

«Sì ma certo non a pelo, massimo rispetto per i fantini che lo fanno. Anni fa feci un bellissimo viaggio a cavallo in Mongolia».

Violenta dopo la vittoria nel Leocorno l’hai definita ’fenomena’. E dopo il successo nella Selva?

«E’ diventata l’imperatrice».