"Whirlpool, il ministero vigili su posti di lavoro e siti produttivi"

La preoccupazione dei sindacati. Cesarano, Fim Cisl: "Vogliamo vedere il piano industriale per Siena". Onori, Fiom Cgil: "Nuova società con sinergia di costi per 200 milioni di euro. Timori sull’occupazione"

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di Cristina Belvedere

"L’accordo tra Whirlpool e i turchi di Arçelik per la gestione del business europeo dei grandi elettrodomestici? La preoccupazione è nei fatti. Vogliamo infatti vedere il piano industriale con le prospettive per lo stabilimento di Siena". Parola del segretario provinciale della Fim Cisl, Giuseppe Cesarano, che ieri mattina ha partecipato alla riunione online del coordinamento nazionale dei sindacati: "Finora il sito produttivo di viale Toselli era l’unico in Europa a produrre congelatori. Ora, con l’accordo appena siglato, non sarà più così visto che Arçelik possiede stabilimenti di congelatori in Turchia. La prossima data cruciale sarà dunque il 3 febbraio, quando si terrà la riunione tra sindacati e vertici aziendali".

Cesarano aggiunge: "Domattina (oggi, ndr) chiederemo un incontro al ministero delle Imprese e del made in Italy, perché si faccia garante dell’accordo tra Whirlpool e i turchi".

Intanto ieri mattina la direzione dello stabilimento di viale Toselli ha rivolto un messaggio tranquillizzante ai dipendenti, spiegando che ci vorrà circa un anno di tempo per perfezionare l’intesa dal punto di vista strategico: è infatti necessario il via libera dell’Antitrust. Di qui l’invito a continuare a lavorare in serenità, visto che i volumi produttivi da 400mila pezzi all’anno a Siena sono garantiti. "Seguiremo tutte le evoluzioni dell’accordo – annuncia Cesarano –: in questo percorso ogni sigla dovrà fare la sua parte".

Anche il leader della Fiom Cgil di Siena, Massimo Onori, mette le mani avanti: "Purtroppo noi sindacati non abbiamo notizie aggiuntive rispetto al comunicato stampa di Whirlpool. Sono due gli aspetti che ci preoccupano: il primo riguarda il fatto che l’operazione porterà alla nascita di una nuova società con sinergie di costi per 200 milioni di euro. Il nostro timore è che venga coinvolta l’occupazione con dei tagli". E ancora: "Il secondo aspetto riguarda invece proprio lo stabilimento di Siena, perché Arçelik produce congelatori in Turchia, quindi il sito produttivo senese verrà a perdere la sua unicità in Europa – evidenzia Onori –. Altro punto interrogativo riguarda il costo del lavoro che in Turchia è decisamente inferiore rispetto al nostro. Chiederemo quindi subuto al Governo la convocazione di un tavolo perché, al contrario di quello che è avvenuto con lo stabilimento di Napoli, ci auguriamo che possa prendere in mano la situazione, garantendo in tutti i modi i posti di lavoro e i siti produttivi".