
Whirlpool, altri giorni di stop Tavolo nazionale il 25 settembre
di Cristina Belvedere
Agosto ’caldo’ allo stabilimento Whirlpool di Siena, dove il nuovo capo del Personale, Calogero Montalbano, ha annunciato altri giorni di cassa integrazione oltre a quelli già in calendario: in pratica una trentina di lavoratori si fermerà su base volontaria anche nella settimana dal 21 al 25 agosto. Lo stop nel mese sarà complessivamente di una decina di giorni. I sindacati non nascondono la loro preoccupazione, nonostante ora gli occhi siano puntati sul 25 settembre, data della riunione del Tavolo nazionale con l’attuale delegazione di Whirlpool e le organizzazioni sindacali. Ancora da stabilire la sede dell’incontro, che sarà l’occasione per fare il punto sul mercato.
Arçelik ha chiuso il secondo trimestre con un fatturato di quasi 47 miliardi di lire turche (1,56 miliardi di euro) e un utile di 0,5 miliardi di lire turche. In valuta locale la crescita è del 45% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Al netto dell’acquisizione delle attività Indesit e Whirlpool in Russia, la crescita rimane comunque del 38% anche se il dato è in parte ‘gonfiato’ dal calo della valuta locale rispetto a quelle internazionali.
Buono l’andamento del mercato locale (+31%), forte la crescita dei condizionatori (+128% rispetto al secondo trimestre 2022). Diversa la situazione di Whirlpool, che perde negli Usa e guadagna nell’area Emea: nel secondo trimestre calo del 6% nel fatturato mondiale, ma il gruppo rimane ottimista sulle prospettive. L’area Emea, che lo scorso anno generava perdite, chiude il trimestre con il fatturato mondiale (4,8 miliardi di dollari) sceso del 6% nel secondo trimestre rispetto alla primavera dello scorso anno, ma salito del 3% rispetto al trimestre precedente. Le azioni di controllo dei costi e la riduzione di alcuni prezzi fanno ritenere possibile alla società la conferma di un margine lordo di 1,4 miliardi per il 2023. I sindacati restano in allerta. Giuseppe Cesarano della Fim Cisl tuona: "C’è preoccupazione sul piano industriale, inoltre ogni mese i lavoratori perdono 3-400 euro dalla busta paga. La situazione è pesante". Concorde Daniela Miniero della Fiom Cgil: "Al Tavolo nazionale si chiederà anche una tantum per sostenere i lavoratori in un potere d’acquisto ormai ridotto all’osso. I nostri timori sono legati a quello che succederà dopo il parere dell’Antitrust: dovremo infatti capire dove l’azienda intende concentrare la produzione. Nel sito di Siena lavorano circa 300 persone: è a rischio il tessuto economico locale".