
Cittadinanza onoraria a Verisheh Moradi, formatrice, scrittrice e attivista per i diritti dei bambini di strada in Iran e in Siria
Consiglio comunale compatto a Poggibonsi. Maggioranza e opposizione uniti nella cittadinanza onoraria a Verisheh Moradi, formatrice, scrittrice e attivista per i diritti dei bambini di strada in Iran e in Siria. Conferimento deciso "per essersi schierata, a costo dell’incolumità personale, a tutela dei diritti umani e della libertà delle donne, vittime di soprusi giudiziari e dell’arbitrio politico". Donne Insieme per la Pace e il Forum per la Pace Valdelsa hanno avanzato la richiesta per il riconoscimento della cittadinanza onoraria alle donne ingiustamente condannate solo per le loro azioni umanitarie e le loro idee politiche. Un segno di attenzione e impegno ai temi del rispetto dei diritti umani e del valore del movimento Donna Vita Libertà.
"Ringrazio i consiglieri – ha detto la sindaca Susanna Cenni – e le associazioni che ci hanno proposto di conferire la cittadinanza onoraria a Verisheh Moradi, il cui l’impegno civile a favore dei diritti umani e della libertà delle donne, rispecchia i valori fondanti della nostra città, che si riconosce nei principi sanciti dalla Costituzione italiana". Aggiunge Cenni: "Ogni iniziativa che noi possiamo promuovere può essere di aiuto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle autorità internazionali sia per la causa di Verisheh Moradi, che più in generale per mantenere alta l’attenzione sulla drammatica oppressione delle donne in Iran". Un regime dittatoriale in Iran – condannato per la violazione dei diritti umani dall’Onu, da Amnesty International, dall’Unione Europe e da altre organizzazioni – opprime da anni il proprio popolo. Verisheh Moradi, che appartiene alla minoranza curda dell’Iran, è impegnata per i diritti delle donne, la giustizia sociale e la libertà. Arrestata nel 2023 a Sanandaj, interrogata in isolamento tra torture fisiche e psicologiche e poi trasferita nel famigerato carcere di Evin, a Teheran, è a rischio di esecuzione a seguito di un processo gravemente iniquo del Tribunale rivoluzionario di Teheran, che l’ha condannata a morte per "ribellione armata contro lo stato", solo in relazione alle sue attività non violente a sostegno dei diritti umani. Verisheh Moradi trova adesso come ’alleata’ la città di Poggibonsi, alla luce del sì unanime del Consiglio comunale.