REDAZIONE SIENA

Vitello: "Siete amici, non vi ho lasciato soli"

Saluto commosso del procuratore ieri al personale di palazzo di giustizia. Poi il pranzo con le autorità. Il sindaco dona un sanese d’oro

"Parlare di me con voi, che siete miei amici, non è semplice". E’ il lato più privato del procuratore Salvatore Vitello quello che emerge durante il saluto alla polizia giudiziaria e a chi lavora negli uffici di palazzo di giustizia, nell’aula al piano terra. Ultimo giorno ieri in viale Franci per Vitello: dal 23 sarà avvocato generale della Corte di appello di Roma. Non nasconde il dispiacere di lasciare Siena, dopo sette anni, anche se il nuovo incarico è molto prestigioso. E poi torna a casa. Nel saluto corale al personale ritaglia parole speciali per un’addetta che ha avuto un gravissimo lutto, alla quale manda "un abbraccio fortissimo". Poi prosegue: "Non posso dire che ci sia stato uno di voi non all’altezza del compito, avete dato sempre il massimo. E ciò mi ha reso orgoglioso", dice Vitello appoggiandosi dove di solito siede il pm in aula. "Sono felice di avervi conosciuto. Ricordo sorrisi, anche le difficoltà. Ce ne sono state – ammette – però abbiamo sempre cercato insieme di affrontarle, così gli errori. E se l’ispezione che c’è stata ha concluso che questo Ufficio è organizzato a livelli ottimali non è certo solo per me! Ci sono settori e servizi. Ci siete voi a cui sono stato vicino – rivendica però il procuratore –, senza guardare a quello che era il mio interesse particolare. Intendiamoci, certo che sono una persona con ambizioni legittime. Dopo 40 anni di servizio e aver dato tanto il riconoscimento del ruolo me lo attendevo. Però sapevo che non era la cosa più importante della vita. Non bisogna tralasciare i rapporti con con le persone che sono fondamentali", aggiunge. "Non vi ho mai lasciato soli, le cose si fanno insieme, la funzione del capo è anche questa", ribadisce. Si commuove e non riesce ad andare avanti quando conclude sottolineando che sono stati, nonostante le normali tensioni e difficoltà "sette anni di affetto puro". Poi un lungo applauso. E i regali, fra cui un borsello ed un portachiavi con il gps visto che li dimentica ovunque. Quindi il pranzo di saluto, insieme a colleghi, giudici e dipendenti, alle autorità, dal prefetto al presidente della Provincia, ai rappresentanti delle forze dell’Ordine e degli avvocati. E il sindaco che ha donato a Vitello un sanese d’oro. I sostituti procuratori? Hanno scandito una lettera in rima in cui tratteggiavano questi anni con un ’capo’ da cui si sono sentiti considerati come figli. "A Siena – promette il procuratore invitando tutti ad andare a Roma a trovarlo – comunque tornerò".

Laura Valdesi