Ci ha lasciato lo storico Pierre Toubert (n. 1932) che con grande discrezione intessé e aiutò ad intessere rapporti culturali profondi tra la Francia e l’Italia per mezzo secolo. Le Monde lo ha ricordato con grande evidenza e a breve compariranno su di lui pagine dettagliate degli storici più attenti anche in Italia. Da qualche anno, come comprensibile, non era più attivo com’era stato fino a inizio anni 2000, e operando in modo articolato in tanti ambienti, in Europa come nel Mediterraneo, è divenuto meno presente all’opinione pubblica odierna.
Dagli anni ’60 del Novecento, invece, suscitò largo interesse da noi per gli studi rigorosi condotti in modo esemplare vivificando il metodo delle “Annales” anche su problemi divenuti (poi) di grande attualità: sugli statuti comunali, le terre comuni e i castelli, tema di enorme interesse interdisciplinare. Il libro più importante per la storia della Toscana meridionale, promosso dal Monte dei Paschi di Siena e in via eccezionale riedito in edizione accresciuta nel 2006, cioè il libro su “I Castelli del Senese - Strutture fortificate dell’area senese-grossetana”, a cura di Paolo Cammarosano e Vincenzo Passeri, segnò nel 1976 una svolta per la conoscenza del territorio riprendendo la grande opera da Toubert dedicata al Lazio medievale. Non a caso egli fu insignito già nel 1975 del Premio Galileo Galilei a Pisa, prima di una serie di onorificenze entro le quali Siena nel 1999 seppe distinguersi pubblicando “Un incontro senese in onore di Pierre Toubert” con l’editore Viella di Roma, divenuto con gli anni eminente per l’editoria di storia medievale.
In esso Toubert rifletteva sui temi dei confini e delle migrazioni poi divenuti di estrema attualità, e lo faceva grazie alle sue straordinarie letture muovendo entro i grandi spazi bizantini, medio-orientali ed europei. Così ha aperto nuove feconde prospettive di ricerca per gli studiosi europei, mediorientali e nord-africani.
L’Ecole française de Rome, Spoleto con il suo Centro internazionale medievistico e il Collège de France a Parigi divennero le sedi predilette per i suoi consigli e contributi diretti, sempre preziosi nei seminari e convegni. Per Siena in particolare basterà ricordare come ha interloquito positivamente con il gruppo di storici stranieri come Odile Redon, Thomas Szabo’, André Vauchez, Wilhelm Kurze. Per il momento internazionale recente di Siena ha fatto molto.