
Violenze sessuali su una giovane. Chiesta la condanna per una coppia
di Laura Valdesi
SIENA
Violenze sessuali, anche durante presunti riti satanici. La donna sarebbe stata inoltre ridotta in schiavitù da una coppia lombarda ma gli abusi, questa la ricostruzione della Distrettuale di Milano, sarebbero avvenuti ripetutamente anche nella nostra provincia. E persino a Siena. Il pm Stefano Ammendola che ha indagato chiedendo al termine degli accertamenti il rinvio a giudizio davanti alla Corte di assise, competente per la presunta riduzione in schiavitù, ieri ha discusso il caso davanti al gup Sofia Fioretta. Chiedendo che la coppia – l’uomo ha 67 anni e la moglie di 62 – vengano condannati con rito abbreviato rispettivamente a 8 e a 6 anni. L’intera mattina è servita per consentire al pm di fare la sua ricostruzione e alla parte civile – la donna che sarebbe stata vittima di una vicenda definita dal suo avvocato, Massimo Rossi, ’un film horror’ – di rappresentare le proprie ragioni. Il caso, come noto, è particolarmente controverso, costellato di denunce e contro-denunce. Di esposti e di archiviazioni.
Alle 14.45 ha iniziato a parlare l’avvocato Luigi De Mossi. Assiste il 67enne che con la giovane avrebbe avuto una relazione da cui è nato anche un figlio. Una difesa serrata che si è soffermata a lungo anche sulle dichiarazioni e sui riscontri della procura durante gli accertamenti. Quindi ha preso la parola l’avvocato Francesco Poggi che assiste la moglie a cui viene contestata, come al marito, la riduzione in schiavitù della donna. Che era stata allontanata da casa nel 1999 dai servizi sociali e accolta dai coniugi affidatari. Avrebbero considerato la giovane come una cosa di loro proprietà mantenendola in uno stato di soggezione. Fino al punto di costringerla a subire violenze sessuali, persino di gruppo. Anche da uomini a volto coperto con tuniche e cappucci in testa mentre veniva usato un crocifisso capovolto e si recitavano particolari litanie.
L’udienza fiume si è conclusa nel tardo pomeriggio ma il giudice ha rinviato l’udienza al 27 ottobre per eventuali repliche e la sentenza su una vicenda che prende le mosse all’inizio degli anni 2000.