
di Laura Valdesi
SIENA
Prima volta a palazzo di giustizia per Andrea Paolini, 47 anni, di Montepulciano, il deux ex machina dell’associazione ’Nautilus Xenolid’ accusato di violenze sessuali nei confronti di diverse donne che avevano seguito i corsi ’Deltalife’ destinati ad aiutarle a crescere e a diventare sempre più loro stesse. Paolini, che era stato arrestato nell’agosto 2020, deve rispondere anche di esercizio abusivo della professione di psicologo e di psicoterapeuta.
E’ rimasto mezz’ora nell’aula al piano terra del tribunale dove si svolgeva l’udienza davanti al gup Chiara Minerva. Con lui i difensori Luigi Paganelli e Michele Vaira. Non c’era invece Stefania Fabbro, la ormai ex compagna che lo affiancava nell’associazione e che dopo la misura cautelare aveva preso le distanze da Paolini, già quando venne interrogata dal gip fiorentino Angela Fantechi. La donna deve rispondere in concorso con Paolini di una violenza sessuale. E’ difesa dall’avvocato Alessia Crapis, ieri in aula. Numerose le parti offese, quattro costituite parte civile attraverso lo studio Gonzi.
Doveva essere un’udienza fiume, invece alle 10.40 era già terminata. Perché il gup Minerva ha posto al pm Sara Faina l’opportunità di valutare un’eventuale integrazione per maltrattamenti con riferimento ad episodi per i quali era stata escluso il reato di riduzione in schiavitù. E dunque l’esistenza di una setta. Tutto torna ora nelle mani della procura e il 12 gennaio si riprende davanti al gup per capire se, ed eventualmente cosa, cambia nel quadro accusatorio.
"Abbiamo prodotto 700 ore di filmati e di materiale video relativo all’associazione ’Nautilus Xenolid’ e alle feste che venivano organizzate. Abbiamo offerto al giudice la prova regina – rivendicano i difensori Paganelli e Vaira –, può infatti constatare anche se in differita ma con i propri occhi la vita dell’associazione dal primo all’ultimo minuto. Giochiamo a carte scoperte. A nostro avviso siamo in presenza di una forzatura investigativa". I difensori hanno depositato anche documentazione professionale che riguarda Paolini e prodotto una perizia tecnica per cui, a loro dire, guardando i video e rileggendo le sommarie informazioni, si tratterebbe di un migliaio di pagine, non risulterebbe traccia dell’esercizio abusivo dell’attività di psicoterapeuta.
Ben sedici i capi di imputazione dove si ricostruiscono le violenze sessuali che avrebbe interessato donne colpite nella vita da grandi traumi, per esempio la morte dell’uomo della propria vita. Cercavano di recuperare la serenità perduta, invece negli agriturismo fra la Valdichiana, Volterra e Castiglione del Lago si sarebbero consumate le violenze e avrebbero anche assistito a rapporti fra altri aderenti al gruppo.