Violenza sessuale a Ravacciano: pena ridotta

Era stato condannato a tre anni nel gennaio 2019 per il raptus nell’abitazione della sua ex a Ravacciano. Violenza sessuale l’accusa nei confronti dell’uomo che lavorava nel settore della ristorazione a Siena. Ma il suo avvocato Vincenzo Bonomei ha presentato appello ottenendo una modifica della pena, che è stata ridotta a due anni. Una vicenda che aveva destato scalpore in città e sulla quale è calato definitivamente il sipario. "L’intento difensivo era quello di evitare una pena che potesse comportare la detenzione in carcere. E’ l’obiettivo è stato raggiunto in quanto è stata valorizzata l’ipotesi lieve della violenza sessuale", si limita a commentare l’avvocato Bonomei.

Lui, lei e la sua ex ragazza. Si erano ritrovati tutti e tre insieme in tribunale nel gennaio 2019 dopo la violenza sessuale, in un’abitazione di Ravacciano, nei confronti di quest’ultima costata l’arresto al giovane cuoco straniero. Era arrivata la condanna a 3 anni di reclusione. Ben 5 e un mese ne aveva chiesti il pm Silvia Benetti che aveva consolidato il quadro delle responsabilità a suo carico dopo la testimonianza delle donne con cui l’uomo, 29 anni, aveva avuto una relazione. La parte offesa, una studentessa all’epoca di giurisprudenza che viveva a Siena da tempo. Era successo nei primi giorni di luglio 2018 a Ravacciano. Il cuoco era andato nell’abitazione della ragazza dopo una telefonata fatta per sbaglio. In realtà intendeva chiamare un amico. Una volta lì le aveva messo le mani addosso, secondo la ex. Lasciando sul suo corpo lividi e abrasioni che aveva documentato, scattando anche foto che le sono state mostrate in aula. L’uomo sosteneva che non c’era stata violenza sessuale. Che lei lo aveva aggredito, cercava di allontanarla. In realtà, secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime, bloccandola con la faccia in terra. Era uscito, copioso, sangue dal naso. Non aveva esitato ad andare al pronto soccorso delle Scotte.