Violenza di gruppo Condannato a tre anni il 17enne che partecipò alla festa con stupro

Così ha deciso il giudice del tribunale dei minorenni di Firenze Gaggelli. Il difensore Bordoni: "Da un lato lo ritiene responsabile di un fatto. molto grave, dall’altro ne preserva la fedina penale. E’ contraddittorio" .

di Laura Valdesi

SIENA

Presunta violenza di gruppo su una studentessa di 22 anni in un appartamento vicino a Piazza, condannato anche il minorenne che aveva partecipato agli abusi sulla ragazza nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2021. E’ il secondo pronunciamento di un giudice su quello che è stato ribattezzato il ’caso Portanova’. Il primo fu emesso, come si ricorderà, il 6 dicembre scorso dal gup Ilaria Cornetti nei confronti del centrocampista Manolo, 22 anni, e dello zio Alessio Langella: 6 anni con rito abbreviato. L’appello dei difensori Gabriele Bordoni e Alessandro Betti è già stato depositato da tempo. Ieri invece il giudice del tribunale dei minori di Firenze Monica Gaggelli (diversi anni fa è stata a Siena) ha condannato il giovane, ora maggiorenne ma all’epoca dei fatti under 18: tre anni la pena, sempre con rito abbreviato. Ha ottenuto la sospensione e non menzione: non farà un giorno di carcere e la sua fedina penale resterà pulita. Il pm, appositamente applicato dalla procura di Siena, aveva chiesto 4 anni. Non ci sono parti civili nel processo minorile ma l’avvocato della parte offesa Jacopo Meini aveva depositato una corposa memoria. "Una sentenza che mi lascia quantomeno perplesso – osserva l’avvocato Gabriele Bordoni che assisteva anche il giovane di casa Portanova – perché mentre da una parte il verdetto dice che è stato ritenuto responsabile di un fatto molto grave, dall’altro viene preservato da ogni rischio. Nel senso appunto che non dovrà fare alcun giorno di carcere e che la fedina penale del mio assistito resterà immacolata. Comunque sia, l’unico ad avere la possibilità di impugnare questa sentenza è il sottoscritto. Certo lo farò". Bordoni aveva chiesto l’assoluzione e, in molti casi, il tribunale dei minorenni sospende e c’è la messa alla prova. Un percorso di recupero che evidentemente non è stato ritenuto opportuno. "Una sentenza che la lascia perplesso come quella di Siena? No, in quest’ultimo caso sono rimasto basito. E’ la prima volta nella mia vita professionale, ho superato i 10mila processi, che le ragioni addotte vengono di fatto ’cancellate’ perché neppure menzionate. Altre volte sono state superate ma, comunque, sempre considerate. La sentenza di Firenze mi lascia soprattutto sorpreso, anche se so di aver preservato un ragazzo che mi sta a cuore da ogni rischio", osserva Bordoni.

Il giudice del tribunale dei minori, dunque, sembra aver condiviso le ragioni dell’accusa e dell’indagine coordinata dal procuratore Nicola Marini anche se il giovane di casa Portanova ha sempre negato di aver commesso violenza sulla studentessa, non si è reso conto che la ragazza aveva maturato disagio. "Come vedo il futuro dei miei figli? Più che immaginarlo sono certa che ritorneranno ad avere una vita normale, lasciandosi alle spalle questa vicenda come un bruttissimo ricordo", aveva dichiarato a La Nazione nell’aprile scorso la madre di Manolo, Antonia Langella.